martedì 30 settembre 2008

L'oscurità sul mondo - Ep.21

Il senato di Paragon lavora giorno e notte, Alaya viene considerata sufficientemente, ma il suo potere è forte l'esercito delle terre libere la considera molto, questo è un bene e i senatori più anziani fanno in modo di tenere l'esercito a bada controllando la Shapha.

Una figura nell'oscurità si muove in unsa sala di un palazzo nobiliare a Paragon, uno Shapha senza armatura e senza l'anello alare che i figli di Sefiro portano dalla nascità si inginocchia, è un ribelle che sfruttando l'oscurità della notte è riuscito ad arrivare a Paragon. "Mia signora attendo i suoi ordini" la figura nell'oscurità si fa un pò avanti, è una Shapha, la stessa che ha organizzato l'aguato ad Ashard. "Il senato è ignaro, pensano di avere il controllo, ma stanno per cadere nella loro stessa boria..." la Shapha cammina lenta "...fai allontanare una parte delle truppe, disperdile mantenendo però i contatti con loro, mantieni il numero necessario di uomini per protegere Hairan", lo Shapha inginocchiato non capisce "Mia signora... dobbiamo lasciare la città? Se ci assaltano rischiamo la sconfitta..." la Shapha si avvicina e carezza il viso dell'alato "Non sprecare il tuo intelletto a comprendere ciò che ti dico e un giorno camminerai per le vie di Paragon in fiamme".

Con Alaya al comando, Paragon è diventata molto forte e i ribelli non sono più pericolosi come lo erano inizalmente, a questo punto la Shapha prende una decisione importante tentare la controffensiva. Un attacco agli accampamenti che si trovano tra Hairan e Eron, così da liberare le via e poter attaccare Hairan da più fronti. "Signori del senato, ora i ribelli non sono più un pericolo, possiamo attacarli noi ora!" un mormorio si leva subito dai vari senatori, Alaya stringe i pugni "Dobbiamo liberare la via per Eron, così il generale Sarthan potrà venire a darci ma forte per riconquistare Hairan!" un senatore si alza "Perchè dovremmo? siamo più forti, non dobbiamo dimostrare nulla, i ribelli si stanno arrendendo, gli informatori segnalano che molti di loro stanno lasciando la città e si stanno disperdendo!" nel sentire l'uomo parlare Alaya abbozza un sorriso "Quindi li lasciamo andare via, va bene, ma fra qualche anno ci ritroveremo nella stessa situazione, perchè non abbiamo dato nessuna lezione esemplare a nessuno!". Un'altro Senatore si alza "Io propongo invece un'attacco più massiccio al porto di Hairan" altri si alzano e discutono sulla fattibilità delle varie idee, Alaya riprende la parola "Io avanzo la mia proposta, attaccare gli accampamenti e dirigerci ad Eron, decide ora!" Alaya si dimostra dura difronte a quelle persone indecise. Iniziano le votazioni, il senato sa che l'esercito segue Alaya, quindi vota no alla decisione della Shapha e di senatori più anziani votano un'altra decisione: invece di mandare un forte contingente, verrà mandata una piccola truppa d'assalto a fare strada, il senato sa che la riuscita della missione gli porterà gloria e potere tra le truppe, Alaya accetta ricordando che una sconfitta sarebbe pericolosa per le terre libere.

La stessa notte della decisione del senato, lo Shapha ribelle torna alla villa per incontrare la misteriosa Shapha. "Il senato ha preso la sua decisione, ora dirigi le truppe disperse sulla strada per Eron all'incrocio tra i due fiumi spazerai via il loro contingente, a sostegno fai partire una parte delle truppe da Hairan te resterai in città e guiderai l'attacco a Paragon, tra pochi giorni Paragon cadrà" lo Shapha si congeda e torna pronto alla battaglia.

Dopo quattro giorni il contingente, duecento uomini, si trova all'incrocio dei due fiumi il Ser e il Vargar. Di quei duecento, solo trenaquattro uomini sono riusciti a tornare.
I senatori più vicini ad Alaya accusarono subito di incopetenza i colleghi, molti militari pensavano di rivoltarsi, Paragon era vicina al collasso. Alaya convocò subito i generali, tra i quali c'era Galoyar e in accordo con loro partì alla volta di Hairan per un forte attacco alla città come rappresaglia. In una notte l'esercito di Paragon riconquistò il porto e una parte della città.
Galoyar, il giorno seguente la parziale riconquista di Hairan, arriva al senato. I senatori mormorano, Alaya seduta su un piccolo trono in un palchetto simile a quello dei senatori attende le parole del Guardiano. "Signori senatori, questa notte Hairan è stata riconquistata" una parte dei senatori comincia ad applaudire, ma non tutti sembrano soddisfatti infatti la maggioranza è contenta del fatto ma non di come si è realizato "Abbiamo avuto molte perdite ultimamente, e non grazie a VOI!!" un senatore si alza "Lei è un soldato cosa ne vuole sapere della politica! delle vite del popolo!" Galoyar ruggisce "Io so che trenta uomini di duecento sono tornati da una missione suicida! Un piccolo contingente contro un'esercito! Solo una persona sapeva cosa fare e voi l'avete snobbata!!" ad Alaya viene un colpo a cuore e sorride appena, Galoyar continua cercando di stare sopra al brusio dei senatori "...potevamo reagire, e voi ci avete messo in ginocchio! Non so se lo sapete ma ci sono dei generali che pensano di marciare sul senato!" il brusio si abbassa "Io sono fedele a Paragon e ai suoi ideali, per preservarli serve una figura forte! ed è li!" Galoyar indica Alaya che sobbalza, tutti i senatori la guardano "Vuole nominare una regina?" dice un senatore "Se è così che la volete chiamare..." risponde Galoyar. La notte stessa Alaya diventa la prima governatrice unica di Paragon, eletta dal popolo come dicono le leggi scritte anni prima nella fondazione della città.

martedì 23 settembre 2008

Sefiro - Ep. 20

Dall'arrivo a Ebel, Lian non aveva smesso di chiedere se poteva salire a Sefiro, Rogan l'Ambasciatore di Eron si era inizialmente opposto, però dopo qualche settimana il ragazzino è riuscito a conquistarsi il diritto di salire alla città degli Shapha.
Dopo un giorno e mezzo di salita, Lian e Vopos raggiungono la città, i primi Shapha non sono molto cordiali, purtroppo gli alati hanno il brutto vizio di sentirsi degli dei. Il ragazzino guarda estasiato quegli esseri e la loro città, forse la più bella che abbia mai visto.
Nel pomeriggio, mentre sta guardando i vari oggetti nel mercato sente una voce famigliare, inizialmente non sa a chi attribuirla, ma dopo un pò gli occhi diventano lucidi e il ragazzino si intrufola in una viuzza che lo porta in uno spiazzo vicino ad un dirupo, li vede uno Shapha anziano che istruisce nel volo un ragazzo alato che... non assomiglia molto ad uno shapha anche perchè di ali ne nota quattro. Il Ragazzo alato mentre ascolta l'anziano alza lo sguardo, subito un sorriso gli riempie il viso "Lisca!!", Lian non crede ai suoi occhi "Ashard!!" i due si corrono incontro ma Lian si ferma a metà strada, Ashard si ferma a sua volta "Cosa c'è?" "COsa ti è successo?" indicando le ali "E' una lunga storia" Lian sorride e i due si abbracciano. Il resto del pomeriggio i due passano il tempo a parlare, Asharda racconta all'amico tutto quello che è successo e anche della caduta di Hairan preceduta da quella di Jeffer. Asim conosce con piacere Lian, e notando il suo imbarazzo nel vedere le ali di Ashard prende la decisione di insegnare ad Ashard una tecnica orma dimenticata dagli Shapha, la possibilità di nascondere le ali.
Lian non avendo nulla da fare a Ebel si ferma a Sefiro, Ashard grazie alla presenza dell'amico migliora nell'allenamento e impara a nascondere le sue ali, tornando ad essere un ragazzo normale.

"Bene Ashard, ora devi fare il salto" Asim si alza in piedi dopo aver dato le ultime indicazioni al ragazzo, Lian inizia a saltellare "Si che bello dai dai" Ashard è un pò meno convinto "Ma se non ci dovessi riuscire?" Asim sospira "Ashard, ricordati chi sei, potresti buttarti da queste montagne e risalire poco dopo senza un graffio, sei immortale lo sai". Ashard guarda lo strapiombo e ci si avvicina, poco lontano altri Shapha stanno facendo allenamento di volo nelle gole tra le montagne. "Dai quattr'ali!" qualcuno lo prende in giro, Asim con tono di rimprovero si rivolge ad Ashard "Non li ascoltare! vola, fagli vedere chi sei!!", gli Shapha si lanciano mentre Ashard tentenna, Lian lo guarda poi gli da una spinta e lo butta giù. Asim guarda il ragazzino "E tu saresti un diplomatico?" si fa una risata. Ashard cade nel vuoto, attorno a lui gli Shapha gli sfrecciano attorno "Sei lento anche a cadere!!", la terra si avvicina, Ashard prende coraggio... più che altro ci prova, apre le ali ed iniza a roteare, il cielo e la terra si confondono, gli Shapha gli passno vicino tornanto in cielo ridendo come matti mentre Ashard cade nelle profondità delle gole. Lian guarda Asim con le lacrima "Oh mamma ho ammazzato Ashard!"... Il neo ragazzo alato nell'oscurità della gola si sente più forte, vede che le sue mani emanano una leggera luce, si inizia a sentire tranquillo, inizia a vedere al buio quasi fosse giorno. Ashard iniza a pensare di essere morto, si guarda attorno e si rende conto che sta planando, le ali aperte, grandi e bianche, Ashard guarda in alto dove vede gli Shapha che volteggiano. Dopo essersi autoconvinto che questa è la realtà, decide di provare, un colpo d'ali e da li in poi diventa tutto normale. Gli Shapha stanno ridendo mentre tornano indietro sul bordo del dirupo, Lian in lacrime insulta quei ragazzi che non hanno aiutato Ashard. Il gruppetto si avvicina "Cosa vuoi te? How?!" notano le mani "...sei pure un rinnegato, perchè non tene torni nella vallata, la tua presenza..." "Perchè non inizia a volare un pò più in basso pennuto!?" una voce ferma lo Shapha che si volta "Ma che cosa vuoi te..." Asim sorride riconoscendo Ashard. Lo Shapha si lancia su Ashard e i due cadono, i compagni del primo lo seguono ed inizano a lottare, Ashard inizia a volare veloce tra le gole, il gruppetto però è più veloce cosce ogni spuntone di quel posto. Ashard continua a venir colpito e più di una volta rischia di precipitare. Improvvisamente gli Shapha dirottano Ashard verso un costone, la velocità è alta e il neo alato non ha spazio per cambiare strada, tutto si svolge in pochi secondi, il gruppetto evita l'impatto e Ashard svanisce nel nulla. Gli Shapha volteggiano sul posto ma di Ashard non c'è segno, improvvisamente dall'alto spunta Ashard "Hey! Cercavate me?", Gli Shapha fuggono terrorizzati, e Ashard torna a raccontare l'accaduto ad Asim e Lian. Il vecchio ha studiato molto, e conosce un pò le capacità del Messaggero, tra queste c'è la possibilità di attraversare gli oggetti quando vola.
L'impresa di Ashard viene conosciuta per tutta Sefiro e scende rapidamente anche a Ebel, la leggenda è vera e il messaggero è tornato!

mercoledì 17 settembre 2008

Il tramonto - Ep.19

Sono passate due settimane dalla caduta di Hairan, Ashard attende notizie, ogni mattina corre alle porte di Sefiro sperando di avere notizie del fratello e di sua madre. Sefiro, la città degli Shapha, praticamente irraggiugibile per gli altri esseri delle terre libere, l'ultima vera città prima delle terre nere. La citta degli Alati è ricca di palazzi aguzzi che puntano il cielo, alla base dei palazzi i mercanti vendono ogni sorta di oggetti, tutti molto preziosi.
Il ragazzo da una settimana si prepara al battesimo del volo un'anziano Shapha, Asim. Ashard segue alla lettera tutte le sue istruzioni, il vecchio si diverte, anche perchè non è cosa da tutti i giorni insegnare a volare al Messaggero della Luce.
I giorni passano e le notizie arrivano, Eron si è salvata, le notizie dicono che un'orda si è ribellata ed ha salvato la città. Il merito è sopratutto di un ragazzino che ha rischiato la vita per avvertire l'ultimo gruppo di ribelli che li poteva aiutare.
Asim passa tutta la giornata a meditare, segue distrattamente gli allenamenti di Ashard che deve rinforzare le sue ali, ogni tanto il vecchio fa fare al ragazzo qualche prova, che purtroppo non sempre va a buon fine. Asim capisce le difficoltà del ragazzo "in fondo è umano", però deve anche muovere quatro ali, non due come gli Shapha. Molti ragazzi sono attirati da quel ragazzo strano, i più abili nel volo ne approfittano per deriderlo, non tutti credono nelle leggende che riguardando il messaggero.

Ad Eron Lian, poco dopo la liberazione della città, si ritrova al palazzo della Terra dove si trova l'ambasciatore dei Krowl, un uomo alto quanto Lian ma fortemente più vecchio di lui.
L'ambasciatore da dietro una scrivania guarda Lian "Ragazzo sei dunque te che ci hai salvato?" il ragazzo diventa rosso "no signore... io.. io ho solo chiamato il clan del fuoco... non potrei mai combattere, è una cosa che non mi piace" l'Ambasciatore replica subito "Hai rischiato la vita per andare da persone che avrebberò potuto uccederti, per noi sei un'eroe molto più di chi combatte mille battaglie! Avvicinati..." Lian si avvicina fino alla scrivania "Grazie signore..." risponde Lian intimorito da quell'uomo. "Purtroppo ti devo informare che Hairan è caduta qualche giorno fa, al momento non abbiamo altre notizie..." il ragazzino pensa subito ai suoi amici, che fine avranno fatto? L'Ambasciatore non lo lascia pensare molto "...da Paragon hanno mobilitato anche l'Accademia, purtroppo però sono tornati in pochi" Lian preoccupato per i suoi amici chiede subito "I cadetti del primo anno? anche loro sono andati?" l'Ambasciatore annuisce immaginando il motivo della domanda "Domani io partirò per Ebel con tutto il mio seguito, qui resteranno solo i soldati, te verrai con noi" "Vopos?" Lian chiede dell'unico amico che ha vicino in quel momento "Vopos? Ormai è la tua guardia del corpo... ti seguirà". Lian sorride e annuisce al Krowl per poi congedarsi dall'Ambasciatore.

L'alloggio all'Accademia sembra diverso, Barron e Tinud lo osservano in silenzio "Credi che si sia salvato?" Tinud si siede nel suo angolo posando la spada a terra vicino ala paglia. "L'abbiamo visto, è il messaggero, non è sicuramente morto" risponde Barron sedendosi sul suo letto e fissando quello di Ashard, Tinud continua "E se il messaggero nero l'avesse trovato?" "Secondo la leggenda, se ne muore uno, muore anche l'altro, quindi non penso l'abbia ucciso... non credi" Barron guarda Tinud iniziando a pulire la spada, il fauno fa un sospiro "Spero di rivederlo".

Il sole sta tramontando, dall'alto del palazzo del consiglio si può vedere bene Hairan, tra poco appena il sole sarà tramontato si potranno vedere nuovamente i fuochi nella città. "I senatori vogliono prendere il controllo della città, non si fidano più del consiglio" Daneb si rivolge ad Anton e Alaya, con loro seduto al tavolo c'è Galoyar e Olan, quest'ultimo prende la parola "Non si fidano... quegli uomini sono morti per loro, ed ora cosa vogliono?" Daneb abbassa la testa "Vogliono che Anton lasci il consiglio... e che successivamente i membri presenti passino il controllo a senato", Galoyar si alza in piedi, il sangue farnint si scalda subito "MA sono pazzi? vogliono fermare i ribelli con le scartoffie!!" Olan annuisce e riprende "Hanno visto solo sconfitte, ora vogliono avere il controllo diretto, proporre un patto o qualcosa del genere..." "Patto?..." Alaya si avvicina al tavolo "...un patto con chi?..." la Shapha guarda i presenti "...il messaggero è tornato, quindi, secondo la leggenda anche il messaggero nero è tornato... l'unico patto che accetterà sarà la distruzione di Paragon". I presenti restano in silenzio, Anton senza voltarsi dalla finestra prende la parola "Non possiamo rischiare una rivolta interna a Paragon, andrò io stesso a comunicare al senato che eseguirò le loro richieste e lascerò il consiglio..." Daneb scuote la testa, Galoyar si inalbera subito "Non possiamo lasciare al senato decisioni come queste! Tanto valeva restare a morire ad Hairan!" "Possiamo fare un patto con il senato..." Olan avanza un'idea, tutti lo seguono mentre Anton continua a guardare Hairan "...una persona, che ha esperienze militari, quindi un Guardiano, che deciderà cosa fare..." Alaya interviene "Sarebbe una cosa interessante, ma Paragon non è fondata su questi principi, è per questo che esiste il consiglio... non accetteranno mai" Olan fa cenno ad Alaya di stare calma "Una persona che prende le decisioni, ma l'ultima parola sarà sempre del senato..." l'idea inizia ad essere interessante e nessuno interviene, Olan fa un cenno di approvazione e continua "...dobbiamo decidere chi si può proporre". I presenti restano per un pò in silenzio a pensare, poi Galoyar dice deciso "Sarthan! è il più valoroso dei guerrieri, ci porterà sicuramente alla vittoria!" Anton questa volta si gira verso i presenti "Mi spiace dirlo, per quanto rispetti l'amico Sarthan, però è un guerrafondaio, il senato potrebbe destituirlo se diventa troppo irruento" Olan ragiona sulle possibilità "Gli How potrebberò, però sono molto isolazionisti, potrebberò pensare solo a proteggere paragon in quanto è una postazione strategica verso Haisagar..." Daneb entra nel discorso "Un'uomo ricorderebbe Anton e un Fauno è considerato troppo rozzo... ma... uno Shapha?" Anton guarda Olan mentre Galoyar fa un pò il broncio "Gli Shapha sono rispettati, e solo tra i primi fondatori di Paragon" Olan continua "Sono lusingato, ma chi può essere scelto?" Daneb guarda Alaya "Scelto? e se fosse una donna?" Anton guarda Alaya, Galoyar prende la parola "Una donna? ma come può essere presa sul serio, senza offesa Alaya, ma un farnint è più portato alla guerra!" Anton interrompe Galoyar "Una donna può essere la scelta migliore, perchè molti nel senato la pensano come te... potrebbe essere molto importante per noi se pensano di controllarla". Daneb sorride "Un governo ombra! così il consiglio potrà restare al suo posto? con te sempre alla sua guida!?" Anton scuote la testa "No, io lascerò Paragon dopo aver parlato al consiglio, e voi accetterete ogni loro decisione".
Al palazzo del senato poche ore dopo Anton comunicherà la sua decisione, il senato si mostrerà magnanimo concedendogli una poltrona e un posto come membro dello stesso, ma Anton ha già preso la sua decisione e dopo aver salutato i suoi compagni lascia Paragon dirigendosi vero il mare aperto in direzione di Haisagar.
Nella nottata il senato era ancora riunito, le idee non erano chiare e ogniuno proponeva la sua. Olan che è molto rispettato si presenta con Alaya e avanza la proposta definita con il consiglio. Gli oppositori saltano fuori subito, ma Olan riesce a convincere la maggioranza. Prima della mattina Alaya diventa primo consigliere e il consiglio viene sciolto, da questo momento l'esercito delle terre libere è sotto il controllo del senato.

martedì 9 settembre 2008

La caduta di Hairan - Ep. 18

L'eserci schierato sotto le mura attende l'ordine di attaccare, Anton osserva dall'alto, dalla sala del consiglio nell'Ambasciata, si può vederetutta la piana davanti ad Hairan. Le Orde si stanno preparando ad attaccare, ancora più eccitate ed esaltate alla notizia che il messaggero orscuro è tornato. Daneb entra nella sala; "Signore, gli uomini sono pronti..." "Bene, fate trasferire la popolazione civile a Paragon" risponde Anton senza voltarsi, Daneb lo guarda e replica "Signore, le navi non bastano per tutti, i soldati non potranno tornare..." Anton sospira "Purtroppo il nostro esercito potrà solo rallentare le orde..." Daneb non capisce subito finchè non guarda fuori e vede l'enormità dell'esercito ribelle, le parole non gli escono più, la fine della città degli uomini è molto vicina "Dobbiamo usare Ashard..." "Ho dato carta bianca ad Alaya, ho fatto troppi errori, ora sto solo provando a limitare le sofferenze del popolo".

Dopo qualche ora donne e bambini sono state caricate sulle navi, per decisione dei generali due navi avrebbero portato i veterani esperti e i cadetti giovani a Paragon, per mantenere una minima difesa.
Il sole è alto nel cielo, sulla porta principale i colpi dell'ariete la fanno scricchiolare, i soldati in prima linea degluttiscono, ad ogni colpo la polvere si leva in aria e si sentono le urla dei ribelli. Un'improvviso boato precede il tonfo della porta a terra, sulla sommita dei ribelli si lanciano sui soldati delle terre libere. "Dobbiamo tenerli vicino alla porta, così possiamo tenerli... PER PARAGON!!!" l'urlo di uno dei comandanti da la carica ai soldati, il suono delle spade inizia i risuonare per la città, i colpi cadono forti ed imprecisi, nepure i soldati di Paragon riescono a coordinare i colpi. I corpi cadono a terra uno dietro l'altro, le orde, non si limitano a colpire ma continuano a spingere per sfondare la bariera di uomini. Ribelli di ogni razza saltano sulle spalel dei compagni e si buttano nella mischia, anche solo per disorientare i combattenti, per ogni caduto di Paragon c'è nè uno pronto a sostituirlo, ma per ogni ribelle ne arrivano dieci, il peso è insostenibile.
"Signore abbiamo perso la porta sud!" un soldato irrompe nella sala del consiglio, Anton scuote la testa "Fate indietreggiare le retrovie, ditegli di fuggire con i pescherecci" il soldato annuisce ed esce di corsa. Daneb è nelle retrovie, l'ordine lo abbatte anche peggio delle spade dei ribelli. Galoyar al molo indica le barche disponibili, sa che per lui non c'è posto, Daneb arriva e viene indirizato su una barca. Le urla dei ribelli si avvicinano, terribilmente inizia a girare la voce che anche la porta a nord è caduta e la porta centrale sta tirando gli ultimi, inaspettatamente Daneb si trova di fronte una scena d'isteria, un comandante... un Guardiano, che inizia ad urlare perchè sulla barca non c'è posto e probabilmente non ci sarà, Daneb guarda l'uomo che urla "Le do il mio posto..." il Guardiano lo guarda e ringrazia con un sorriso e intima al soldato di togliersi "Non possiamo, lei deve tornare a Paragon signore..." risponde con tono secco il soldato "Mi ha lasciato il posto si levi!!! non sa chi sono io!!!" daneb guarda l'uomo urlare "Deve salire lei!!" il soldato replica nuovamente e fa portare via quell'uomo che con il suo fare sta macchiando il nome dei Guardiani. Daneb viene messo sulla barca e pochi minuti dopo si trova fuori dal porto.
Le orde invadono la città come locuste, i soldati rimasti si sacrificano per i compagni, qualcuno si arrende ma le Orde non fanno prigionieri, certi fuggono. Dopo un'ora dal ritiro le orde arrivano al palazzo dell'Ambasciata, Anton è molto stanco, durante tutto il pomeriggio ha creato incantesimi per deviare le orde dal palazzo, ma ora sono li. Si avvicinano rapidi, si sentono i vetri andare in frantumi, statue che vengono abbattute, finchè imporvvisamente la porta viene abbattuta e i ribelli entrano nella sala del consiglio, i soldati assalgono i ribelli, la battaglia dura qualche minuto, ma le orde hanno la meglio. Uno di loro, forse un capo, inizia a girare tra i corpi il suo obbiettivo è Anton che con estrema rabbia non è più li.
"Dovevi lasciarmi li, hai rischiato troppo" Anton rimprovera Alaya che all'ultimo è riuscita a salvarlo "Se vuoi ti riporto li, anche se per me sei più importante a Paragon" Anton continua distrutto nell'animo "Abbiamo perso Hairan, da Eron non arrivano notizie, stiamo perdendo la guerra per colpa di un vecchio che si affida troppo alle leggende" Alaya risponde un pò contrariata "Beh, le orde ci hanno appena spazzati via rinforzati da quelle leggende", Anton non risponde, sotto di loro le barche e le navi che si dirigono a Paragon, alle loro spalle Hairan brucia.

martedì 2 settembre 2008

Il momento della verità - Ep. 17

Hairan tra le altre cose è nota anche per i dottori, vicino all'ambasciata sorge un palazzo dedicato a loro, dove possono svolgere le loro attività e aiutare tutte le persona malate. Oggi per la prima volta si trova stracolma di feriti, purtroppo molti di loro non hanno neppure il tempo di essere curati o visti. In una stanza da solo c'è Ashard vicino a lui seduto su un lettino c'è Barron vistosamente bendato ma visibilmente soddisfatto, Tinud è in un'agolino con qualche benda e senza un cornino. Ashard riapre gli occhi e prova a guardarsi attorno, il primo che nota è Barron che accenna un sorriso "Ciao eroe... come ti senti?" Ashard non risponde subito si guarda in giro e nota anche Tinud, il fauno lo saluta con la mano. "Pensavo di essere morto..." dice Ashard con poca voce "...che è successo?" Barron fa un gran sorriso "Ci hai sempre presi in giro... te già sapevi? anche i Guardiani sapevano?" Tinud non dice nulla resta nel suo angolino, Ashard scuote la testa "non capisco... di cosa parli?" Ashard prova a muoversi, ma non ci riesce, si sente legato al letto, come se avesse qualcisa infilato nella schiena. Il ragazzo pensa che durante la battaglia qualcuno l'ha colpito anche li, e guarda Barron senza capire, Barron si alza e si avvicina togliendo di colpo le coperte. Tinud guarda da un'altra parte, mentra Barron prende qualcosa e cerca di farlo vedere ad Ashard, il ragazzino sente come se gli stessero tirando qualcosa, ma non capisce sente le mani, le braccia e... e vede quello che Barron gli mostra, qualcosa di piumato, bianco candido... delle ali. Ashard sgrana gli occhi ed inizia ad urlare, Tinud fa un salto dallo spavento e Ashard cade giù dal letto, il ragazzino inzia ad agitarsi alle sue spalle le ali sbattono senza controllo, tutto quello che non è assicurato a qualcosa vola via e si infrange a terra. Sentendo il fracasso gli infermieri entrano nella staza e vedono Tinud rannicchiato in un angolo, Barron in piedi basito, Ashard che si agita e urla sotto il letto. Gli altri due ragazzi vengono buttati fuori dalla stanza mentre gli infermieri cercano di farmare Ashard.

Quando ormai è sera Daneb arriva con Anton e Alaya, il guardiano più giovane si avvicina con passo deciso a Barron e Tinud "Che è successo!?" Barron guardando in viso Daneb risponde senza problemi "Pensavo gli avrebbe fatto piacere sapere chi era... io..." "Te niente! Non dovevi! Non è compito tuo!" urla Daneb "Non ti rendi conto di che cosa ti trovi davanti! Tornate nelle vostre stanze e restateci fino a quando sarete dimessi!" Barron e Tinud annuiscono e se ne vanno, Anton passa vicino a Daneb ed entra nella stanza. Ashard è rannicchiato tra il letto e il muro "Ashard hai guadagnato la conoscenza del messaggero, ora siamo pronti per lo scontro con il messaggero oscuro..." Anton si rivolge al ragazzo con voce calma, Ashard invece non reagisce troppo bene "Che mi è successo! perchè ho queste cose!?" Daneb non capisce la domanda "Ashard sei il messaggero, dovresti essere pronto a comandare l'esercito delle terre libere" Ashard urla "Non so cosa faccio qui, ho fatto una battaglia e sono finito in ospedale e te mi dici che io dovrei comandare un'esercito!!! ma siete impazziti!!" Ashard si alza, le sue ali sono più grandi di quelle di un normale Shapha, in più il messaggero ha due ali più piccole posizionate all'altezza dei reni. Ashard guarda Anton "Voi sapevate qualcosa vero?! Ecco perchè ero protetto da due guardiani! perchè voi sapevate già qualcosa!" Anton "Pensavamo che il messaggero aquisisse da solo la conoscenza, come accadde sedici anni fa... si, noi sapevamo. Il consiglio ha tenuto nascosta la tua vera data di nascità, sei stato generato dagli dei nel ventre di tua madre, te non sei figlio di Dealon" "NOOOO!!" urla Ashard "...mio padre era un grande guardiano!" Daneb interviene "Ashard non parlare così! è tutto vero, papà era morto da tempo quando la mamma è rimasta incita di te, e non c'è stato nessun altro uomo". Ashard si guarda attorno imbestialito, nota la finestra e ci si scaglia contro, il ragazzo cade su un tetto e rotola nel viottolo accanto, un salto di una decina di metri che sembra non scalfire Ashard. Alaya guarda Anton "Ci penso io...", e la donna vola fuori dalla finestra rotta.

Ashard corre affannato per le vie strette lontano dalla folla della strada, improvvisamente un gruppo di soldati si avvicina a lui, il ragazzo non sa dove andare ed inizia a sperare che non lo vedano, i soldati sono sempre più vicini finchè non spuntano da dietro un'angolo, uno di loro guarda verso Ashard, il ragazzino è spaventato e furibondo però si accorge con stupore di una cosa; il militare non lo vede, si volta e prosegue la sua strada con gli altri, Ashard non comprende però ne approfitta e corre via. Dopo un pò di strada nei viottoli Ashard si trova di fronte alle mura, alte più di 15 metri, il ragazzo si guarda attorno per cercare un varco, poi improvvisamente si ricorda delle ali che ha guadagnato.
Alaya nel frattempo sorvola la città in cerca del messaggero, ha letto dei suoi poteri, e sa che può essere difficile se impara ad usarli, improvvisamente vede qualcosa vicino alle mura e si ferma in volo ad osservare. Ashard prende un bel respiro e si concentra sul bersaglio, la in alto, si da una spinta e le piccole ali battono due volte e il ragazzino si trova a metà strada, a quel punto le ali si spiegano e Ashard vola alto oltre le mura superandole di una distanza immensa per un'uomo, Alaya parte all'inseguimento e si rende conto che la cosa è molto dura. Ashard si rende conto di essere in volo e di non saper usare le ali, pochi secondi dopo si rende conto che sta cadendo come un fulmine verso terra. Da quell'altezza vede il fiume Ser, i boschi, addirittura le montagne lontane dove si trova Sefiro la città degli Shapha, poi il nulla, il ragazzo sviene nell'impatto con il terreno.

Daneb guarda Anton "Cosa facciamo adesso?" il guardiano anziano annuisce "Abbiamo giocato con forze più grandi di noi, ora sappiamo solo che i messaggeri ci sono, però non sappiamo dov'è il messaggero oscuro... questo non è bene" Daneb pensa poi riprende "Ma se Ashard ha reagito così, potrebbe essere successo lo stesso al messaggero oscuro" "Potrebbe..." risponde Anton "... ma potrebbe non essere così, le orde ultimamente erano ben organizzate, c'è una mente sopra di loro, con spie ben informate. Dobbiamo tenere segreto quello che è successo" Daneb annuisce.

Ashard apre gli occhi e si trova sopra un letto di foglie, si guarda attorno e vede qualcuno vicino ad un fuoco "Chi sei?" pronuncia il ragazzo, la persona vicino al fuoco si volta sorridente, è una donna alata... è Alaya "E' stata dura trovarti, quando ti sei messo a volare non ti vedevo più. I tuoi poteri sono già al massimo, ormai devi solo controllarli" Ashard si strofina le mani sul viso e si tira su "E chi ti dice che io li voglia?" Alaya mette qualche ramoscello nel fuoco, il sole è già basso e cielo è rosso "Ormai li hai, è un dono, a questo punto fossi in te li userei... c'è una guerra, usali per farla finire". Ashard annuisce "io volevo aiutare il mio popolo, ma ora... a me non piace comandare non voglio la responsabilità di un'esercito" Alaya sorride "Ashard, io ero una di quelli che voleva dirti subito chi eri, la nostra intenzione era di portarti al consiglio e di addestrarti da subito, ora saresti pronto", Ashard si avvicina al fuoco e si siede sistemando quelle ingombranti ali "Perchè non l'avete fatto... alla fine il mio dovere sarà quello di guidare l'esercito... che lo voglia o no" "Anton..." risponde Alaya "...Anton pensò che era meglio farti crescere in una famiglia vera, con problemi normali e non come un burattino del consiglio" Ashard guarda la Shapha "Te volevi un burattino?", la donna scuote la testa "Sono una guardiana, non ho il tempo per avere una famiglia, e ne avrei approfittato per farti da mamma" Ashard sorride "Davvero?" la donan annuisce "Allora finirò il mio addestramento, per difendere mia madre e anche te" Alaya sorride e abbraccia il ragazzo, poi lo guarda negli occhi "Ashard, ti porterò a Sefiro dove ti troverai tra esseri che ti comprenderanno di più..." "Tra gli Shapha?" risponde sorpreso il ragazzo "Si, li non ti sentirai diverso e ti insegneranno a volare e a combattere come un'essere alato" Ashard annuisce.

Anton con affianco Daneb esce dall'ospedale, improvvisamente un soldato arriva richiamando l'attenzione di Anton urlando il suo nome "Soldato calmati, dimmi qual'è il problema" il soldato non riprende neppure fiato "Signore le orde! sono fuori dalle mura!!" Daneb guarda di scatto Anton "Signore che sappiano già?!" Anton "Questo no lo so, ma il loro terribile tempismo mi turba molto, Guardiano Daneb, fa preparare i soldati, schierati sulle mura e alle porte... possiamo solo attendere ora".