martedì 2 dicembre 2008

Ritorno alle Terre Libere - Ep. 27

Daneb è seduto nella grande sala della mensa, piegato su un tavolo, la morte della madre l'ha distrutto. E' felice per la fine della guerra, ma ora non ha più nessuno tranne suo fratello. Il Guardiano piange in silenzio, si è nascosto li per non farsi vedere dai compagni d'armi che sono tutti radutati all'esterno per sentire quello che Anton deve dire, l'anziano Guardiano ha convocato tutti per comunicare la fine dela guerra. Daneb continua a piangere, nel silenzio sente una mano sulla spalla "Lasciatemi solo..." una voce gentile e leggera gli risponde "Perchè piangi figliolo?" Daneb alza la testa incredulo, quella voce sembra quella che per tanti hanni ha sentito, si volta e vede sua madre "Mamma! Ma te?" la donna annuisce, in quel momento Daneb nota Ashard che sorride con gli occhi un pò lucidi. "Ashard mi ha dato la possibilità di stare ancora con voi" Daneb abbraccia sua madre e poi invita anche Ashard ad avvicinarsi.
All'esterno i soldati esultano alle parole di Anton "...e dobbiamo la nostra vittoria finale al messaggero! Ora avremo un protettore sulle terre libere che starà sempre co noi!" i soldati inneggiano il messaggero, molti di loro non l'hanno neppure visto "Ora devo darvi la notizia peggiore: purtroppo notate la mancanza di qualcuno..." gli occhi di Anton sono lucidi, il tradimento di Alaya è stato terribile per Anton "...una persona che ci ha traditi! Alaya!" i soldati si ammutolisco, in qualche punto un leggero mormorio, i soldati sono combattuti nel sentire quell'affermazione "Si ci ha traditi perchè perchè ci ha lasciati! Uccisa da una vile traditrice..." interviene Ashard che arriva vicino ad Anton, il vecchio lo guarda non capendo "... Alaya ci ha traditi perchp non è rimasta con noi e si è sacrificata per Paragon! E' stata una grande Guardiana e una crande amica, non dobbiamo dimenticarla mai!" Anton sorride ad Ashard "Non dovevi..." "L'Alaya che conoscevamo noi se lo merita" risponde Ashard, Anton annuisce e continua a parlare mentre Ashard esce di scena.

Il Consiglio nei giorni seguenti viene ricomposto, alla sua testa torna Anton fortemente voluto anche dal senato. Ashard viene ufficialmente nominato Guardiano di Paragon e gli viene data la carica di generale supremo, il ragazzo però, non ostante i suoi enormi poteri, rifiuta. Al contrario chiede di poter avere un gruppo di uomini scelti, di cui si fida, per poter intervenire con maggiore rapidità in caso serva il suo intervento. Anton è ben lieto di soddisfare l'idea di Ashard, "Bene ragazzo, scegli i guardiani di cui ti fidi, voi sareti i Guardiani della pace ambasciatori e difensori di Paragon..." Ashard annuisce sorridendo "...chi scegli?" "Uno vorrei fosse Krinik..." risponde Ashard, Anton annuisce "...Vopos, ho sentito parlare bene di lui, poi non so devo scegliere gli altri..." sorride Ashard un pò imbarazzato "Scegli chi vuoi e fammi sapere".
Dopo qualche giorno di meditazione Ashard torna all'accademia per comunicare le sue scelte, atterrando nello spiazzo davanti all'accademia, nota Barron e Tinud che gli vanno incontro. "Che bello vedervi!" esordisce Ashard, Barron non è della stessa idea "Che bello cosa?!?!?! ci vuoi abbandonare!" Tinud non reagisce, Ashard rimane basito "Abbandonare, io, perchè?" Barron continua "Stai creando un gruppo per difenre Paragon e non ci hai neppure presi in considerazione!" Ashard scuote la testa "No, beh, io pensavo di farvi finire l'accademia..." Tinud prende la parola "Noi vorremo venire con te, vogliamo essere i tuoi Araldi" Ashard sorride "Davvero? ma non sarete mai guardiani..." Barron riprende la parola di forza "E chi se ne frega! Vogliamo stare con te!". Ashard si guarda in giro, tutti i cadetti li stanno guardando, "Va bene, verrete con me" Tinud inizia a saltellare e Barron tende la mano verso Ashard che la stringe felice di avere i suoi amici vicino.
Ashard e i suoi compagni dopo i preparativi salgono ad informare Anton del gruppo formato, entrati nella sala del rettore trovano Lian, Anton sorride nel vederli tutti e tre, "Bene, proprio voi volevo" Ashard pensa di averne combinata qualcuna, Barron invece è certo di aver fatto un casino. Lian si alza e si avvicina ad Ashard "Ma cosa ti viene in mente? Pretendi di portarmi via Vopos così??" Ashard non sa che dire "Scusa... non volevo, prenderò qualcun'altro..." "No no, non te la cavi così facilmente!!" lo interrompe Lian "Se vuoi Vopos prendi anche me!!" Ashard sorride felice "Ma certo! Sei dei nostri da subito! se Anton vuole..." Anton annuisce "Bene, Krinik vi raggiungerà a breve, vi ho fatto assegnare una casa fuori dall'accademia, buona fortuna ragazzi", i nuovi Guardiani di Paragon si congedano a godersi il meritato riposo dopo tante battaglie.

Dopo tre giorni di assoluto relax, qualcuno bussa alla porta di Ashard, il ragazzo apre ed un soldato lo guarda con il fiatone, "Che succede?", il soldato prende la parola "Aroeb, pensavamo fosse libera, invece dei ribelli la tengono ancora!", Ashard annuisce e si volta, i suoi compagni si avvicinano a lui "Andiamo...".
La compagnia prende una nave in direzione di Aroeb a circa due giorni di viaggio in mare verso sud, mentre la nave si allontana da Paragon, si vedono, sullo sfondo, oltre le lontane montagne a sud, dense nubi illuminate di una luce rossastra di fuoco e fiamme, qualcosa, all'orizonte che potrebbe riportare il caos a Paragon? Forse, ma adesso i Guardiani hanno una nuova guida, un eroe pronto a difendere la pace.

mercoledì 19 novembre 2008

Il destino di un guerriero - Ep. 26

I due messaggeri sono uno di fornte all'altro, Ashard nota a terra Sarthan ed evitando di perdere altro tempo si lancia in volo radente. Il Messaggero Nero con un pugnio colpisce Ashard sulla schiena, facendolo strisciare a terra. Il ragazzo si tira su, ma subito il Nero lo prende per i capelli, e con una ginocchiata in volto gli fa sanguinare il naso. Ashard rimane in ginocchio disorientato, con lo sguardo cerca Sarthan e lo nota più vicino, sembra ancora vivo, ma c'è poco tempo.
Il messaggero Nero sorride nel vedere la facilità con cui sta battendo Ashard "Mi deludi Guardiano! Pensavo sarebbe stato più difficile... meglio così, mi madre non dovrà attendere troppo per avere il suo regno" Ashard alza di scatto lo sguardo verso il Messaggero Nero sentendo quelle parole "Tua madre?" Ashard domanda inconsciamente "Si, purtroppo tu hai visto solo l'inizio... ma sarà il più grande regno di tutti, sarà un mondo di pace e prosperità!" il Messaggero Nero elogia questa misteriosa madre di cui parla, Ashard ne approfitta per avvicinarsi a Sarthan. "Basta parlare ora! E' ora di morire!" il Messaggero Nero estrae la spada e si avvicina ad Ashard, il ragazzo però non si fa cogliere di sorpresa, muovendo la mano contro di lui lo scaglia contro una parete.
Sarthan cerca di morire da guerriero senza agonizzare troppo, quando si accorge di Ashard vicino a lui. Ashard posa la mano sulla ferita del Guardiano e gli sorride "Non preoccuparti, l'ho già fatto in condizioni peggiori..." Sarthan annuisce sentendo il calore sulla ferita.
Quando tutto sembra apposto, Sarthan sgrana gli occhi come per dire qualcosa ad Ashard. Purtroppo è troppo tardi e il Messaggero Nero, che nel frattempo si è rialzato, colpisce con un calcio nel costato il ragazzo. Ashard rotola a terra e si rialza qualche metro più lontano "Adesso mi hai stufato! Vuoi uccidermi!? ORA SONO PRONTO!". Il Guardiano della Luce si scaglia contro l'avversario che stringendo l'elsa della spada colpisce con un fendente orizontale, Ashard si lancia passando al pelo sulla spada e rotolando oltre il Messaggero Nero. "Allora un pò hai studiato..." con un gesto della mano Ashard viene spinto a terra, poi il Messaggero Nero alza un braccio al cielo ed invoca la dea dell'aria. Ashard prova a rialzarsi, mentre del cielo cade un'enorme blocco di ghiaccio che si frantuma a terra dove si trova il ragazzo. "...ma non troppo direi" il Messaggero Nero si fa una risata camminando verso il punto dell'impatto. Ashard si sta trascinando, sul suo corpo le ferite si stanno rimarginando, ma il dolore è forte comunque. "Sai qual'è il bello Guardiano? E' che siamo immortali, quindi finchè non ti stacco la testa dal collo ti posso fare tutto il male che voglio..." il Messaggero Nero si fa un'altra risata "...potrei fare il poeta, magari ci penso dopo che ti ho finito". Ashard prova a tirarsi su, il Messaggero Nero piega la testa da un lato e lo guarda come a compatirlo, poi tende la mano con il palmo in alto e Ashard si solleva da terra "Questo è un gioco divertente", muovendo la mano nell'aria Ashard viene scagliato una ventina di metri più avanti. Il corpo del ragazzo rotola a terra, Ashard questa volta riesce ad alzarsi, il dolore e sempre forte. Il Messaggero Nero cammina verso di lui raccogliendo una lancia "Cosa fai vuoi reagire? Per me non c'è problema, almeno occupo mezza giornata" Ashard cercando di stare impiedi sussurra "Ma la smetti di parlare?" "Ma parli ancora...?" risponde il Messaggero Nero "Perchè non mi ammazzi subito così non devo sentirti più!" Ashard stuzica l'avversario che lo prende in parola. Il Messaggero Nero prende bene la lancia e la scaglia contro Ashard, il ragazzo non si muove neppure, un'aura dorata circonda il ragazzo e la lancia al contatto va in pezzi. Quando Ashard ferma l'incantesimo si accorge del Messaggero che gli si sta scagliando contro, purtroppo e troppo tardi e i due rotolano a terra. I due si scambiano dei, poco nobili, pugni, Ashard riesce ad assestare qualche colpo utile. Abilmente, sfruttando la sua naturale disonestà, il Messaggero Nero estrae uno stiletto e lo infila tra le costole del Guardiano, subito con un colpo d'ali il Nero si allontana. Ashard rimane a terra imprecando contro l'avversario, il Messaggero se la ride, e si avvicina "Mi hai stufato..." con lo sguardo cerca la spada, e Ashard in quel momento con un colpo secco toglie dal suo costato lo stiletto e lo conficca nel fianco dell'avversario. Il Messaggero Nero urla verso il cielo, Ashard scatta verso di lui e mettendo la sua mano sulla fronte dell'avversario inizia a recitare le formula per l'Estrazione dell'Anima. Il Messaggero Nero si divincola liberandosi "Che mi stai facendo", scuote la testa a si lancia in volo. Ashard si tocca la ferita ormai rimarginata e guarda l'avversario allontananrsi, un colpo d'ali e si lancia in volo al suo inseguimento.
Alaya guarda la scena dall'alta torre del consiglio vicino al suo trono "Ashard dovrebbe rinunciare alla sua idea, dovrebeb sacrificarsi per tutti noi", Anton non risponde, in fondo spera che il ragazzo riesca nell'impresa. Olan guarda Alaya che si avvicina ad Anton facendo sventolare la tunica nera che indossa "Può riuscire, così il mondo sarebbe realmente libero".
Ashard riesce a volare più veloce dell'avversario ancora ferito, il Messaggero si accorge della tistanza e si volta di colpo con in mano la spada, Ashard lanciato verso di lui non si ferma e la spada lo trafigge! Il Messaggero Nero guarda con un leggero sorriso Ashard "Sei stato bravo, abile, ma ora il regno è mio!" "Stolto..." con le poche forze rimaste Ashard mette la mano sulla fronte dell'avversario ed inizia a recitare le formula tenendo questa volte il nemico stretto a se. I tue avvinghiati non riescono più a volare e precipitano in mare svanendo nelle profondità, come sedici anni prima le profondità del mare assistono alla fine dei messaggeri, alla conclusione del circolo, prima del suo reinizio.
Anton china la testa "E' finita..." Alaya vicino a lui "Si è proprio finita" e con un gesto veloce la Shapha pugnala Anton che la fissa incredulo, Olan prende tra le braccia l'amico "Alaya ma sei pazza? che hai fatto!!!?" Alaya cammina lenta verso il suo trono "ALAYA!!" Olan è disperato, si sente calato in un'incubo, Alaya si siede di botto sul suo trono, il vestito nero cala lento ai suoi piedi. Olan guarda qull'immagine terribile, sembra di guardare in faccia la morte che si gode il suo momento di gloria. "Olan, amico mio... tra poco raggiungerai Anton, ti devo uccidere, in quanto... tu, hai ucciso il mio caro, amico, Anton" Alaya guarda Olan con uno sguardo di pietà "Sei pazza, sei veramente pazza... i Guardiani non ti seguiranno mai!" "I Guardiani? Ormai non sono altro che un gruppetto di uomini senza una guida..." risponde Alaya "...o per lo meno, ne avranno una nuova quando Anton sarà morto" Olan non sa cosa dire, Alaya ha raggirato tutti e ora sta per concludere tutto. La donna si alza prendendo la spada appoggiata al trono, con passo lento si avvicina ad Olan, la lama della spada è trascinata dalla donna, il sibilo che si sente sembra il sibilo del serpente che sta per mordere la sua preda.
Un improvviso rumore, la porta si spalanca. Alaya si volta e vede a terra le due guardie che erano fuori dalla porta, alzando lo sguardo incontra gli occhi di Ashard. "Sei vivo?" Alaya è sorpresa, guarda un'attimo Olan poi nuovamente Ashard "Meno male che sei arrivato! hanno tentato di uccidermi..." Olan insorge subito "Lei ha accoltellato Anton!" Ashard si avvicina ad Alaya "Per fortuna l'incantesimo ha funzionato e sono arrivato in tempo..." Alaya sorride, Olan ha lo sguardo terrorizzato "Ashard...". Ashard in piedi vicino ad Alaya fissa Olan "L'incantesimo ha funzionato, il Messaggero Nero è morto ed io ho aquisito al sua essenza e si suoi pensieri... madre" Alaya capisce che Ashard ora sa tutto, "Sapevo che farti trovare quel libro di incantesimi nella biblioteca di Sefiro poteva essere pericoloso, ma per mia fortuna, l'Estrazione dell'Anima ti ha tolto l'immortalità!" dicendo questo Alaya trafigge Ashard con la spada, la Shapha spinge a terra Ashard ritirando dal suo corpo la spada insanguinata. Olan che per un'attimo sperava di salvarsi crolla nella disperazione, Alaya si volta verso di lui "Ora finiamola con questa farsa!" "Alaya...!" Ashard richiama l'attenzione della Shapha "Ho perso l'immortalità, ma non i miei poteri!" il Guardiano tende la mano verso di lei e la donna viene scagliata fuori dalla finestra, Ashard si rialza mentre la ferita si rimargina, Olan rimane basito. "Rimani con Anton e non lo lasciare per nessuno motivo" ordina Ashard a Olan, poi si lancia fuori dalla finestra. Alaya vola veloce, ma il ragazzo è superiore a lei nel volo, allora la donna richiama e se le forze dell'aria e una serie di fulmini sfiorano Ashard. Il ragazzo si avvicina minaccioso alla Shapha "Muori Ashard!", la donna lancia la spada verso il ragazzo che prontamente la evita, purtroppo questo serviva solo a distrarlo mentre lei invocava ancora le forze dell'aria. Ashard sente le ali pesanti e si accorge che si stanno ghiacciando "Alaya perchè?!" Ashard recipita.
La Shapha atterra vicino al luogo dell'impatto, sulla strada principale di Paragon, il ragazzo cerca di alzarsi, ma ora è veramente indebolito. La donna cammina verso di lui invocando per l'ultima volta i fulmini del cielo "Mi spiace Ashard avremmo potuto regnare su tutto il mondo", una fiammata avvolge Alaya che urla in preda alle fiamme, la donna vaga per la strada, le fiamme sembrano eterne. Ashard cerca di capire che cosa è successo e vede Sarthan che si avvicina "Dovevo ricambiare il favore, non potevo permettermi di vivere con un debito verso un uomo", il farnint sorride, cosa strana per lui. Le fiamme intanto consumano Alaya che ormai è irriconoscibile e giunta al porto cade in mare anchessa persa per sempre.
Tornato in cima alla torre con Sarthan, Ashard ridona la vita ad Anton. Il vecchio guarda Ashard "Hai compiuto il tuo destino?" "Ho liberato le terre..." risponde Ashard "Cosa farai ora?" chiede Anton "Resterò a Paragon, ad una sola condizione... che il consiglio torni al suo posto, con la sua saggia guida" Anton sorride.

martedì 4 novembre 2008

Verso il regno di Paragon - Ep. 25

"Figlio mio, è il momento che tu esca a portare le tenebre su questo mondo... il tuo mondo!" una voce di donna si rivolge a qualcuno nell'ombra, una leggera luce illumina appena la figura a cui sono rivolte le parole. Uno Shapha, forse, "Madre, sono desideroso di uccidere il messaggero, dopo di che ti consegnerò le terre libere... il tuo regno!" la luce illumina per un'attimo la misteriosa donna che parla, e la Shapha che sta sta tessendo la sua malefica tela alle spalle di Paragon, ancora una volta non la si vede in volto. Lo Shapha si allontana, e dopo aver aperto una porta apre le ali, le sue quattro ali, per volare verso il suo destino.

Una delegazione How si trova a Paragon, tra loro c'è anche Anton, che nel frattempo è stato nominato 'Secondo Ambasciatore di Haisagar'. Anton aprofittando di un momento di pausa si reca al palazzo dell'ex consiglio di Paragon, il motivo della visità è quello di sapere che è successo ad Hairan. Alaya lo accoglie felicemente, nella sala del trono vi sono anche Sarthan e Olan. "Anton, caro vecchio amico" Alaya si alza per accogliere l'amico "Non sapevo fossi qua" Anton sorride "Siamo arrivati ieri... ho saputo quello che è successo ad Hairan" tagliando subito corto si rivolge diretto ad Alaya, la donna si fa seria "Si, è stato terribile, ma ho già risolto... la guerra, se ancora si può chiamare così, è ad un punto di svolta" Anton corruccia la fronte "Cosa intendi dire?" Alaya sorride soddisfatta di sorpendere Anton "Il messaggero è qui con noi, adesso è pronto". Da una stanza secondaria Ashard appare con passo lento, indosso porta la sua armatura da Guardiano, Anton sgrana gli occhi "Ora sai...?" "Si, sono io..." risponde Ashard senza esitare, Alaya prende la parola "Ora dobbiamo scovare il messaggero nero ed ucciderlo!" Anton scuote la testa "Ho meditato ad Haisagar, se Ashard uccide il messaggero nero, farà la sua stessa fine... dobbiamo renderlo inoffensivo..." Alaya con sguardo serio guarda Anton, Ashard invece sembra felice di sentire le parole del vecchio Guardiano "...se i due messaggeri restano vivi, non potranno nascerne altri e finalmente saremo in pace" Ashard si intromette felice di avere le stesse idee di Anton "Dobbiamo riuscire a creare un... un... qualcosa che impedisca in un futuro il verificarsi di questa... cosa", Anton annuisce comprendendo Ashard.

Fuori dalla sala del trono Ashard raggiunge Anton, "Guardiano Anton... posso?" Anton si volta continuando a camminare "Non sono più un guardiano Ashard" sorride "Mi scusi..." Anton camminando con vicino Ashard continua "Non ti devi scusare, spero solo di trovare un mondo per risparmirti la vita" Ashard annuisce poi prende la parola "Io avrei un'idea..." il ragazzo osserva Anton che lo ascolta "Continua pure", Ashard sorride "...si, c'è un'antico incantesimo, ormai proibito, l'ho trovato nell'area riservata della biblioteca di Sefiro" Anton si fa serio sa che se un'incantesimo e proibito, il suo potere è imenso "...si tratta della sottrazione dell'anima" "Ashard non te lo posso permettere!" lo ferma Anton, Ashard si ferma "Guar.. Amb.. Ant.. io.. così rimarrei solo io e spezzerei la catena, non nascerebberò più Messaggeri finchè io rimarrei in vita" Anton scuote la testa "E se l'animo malvagio del messaggero nero ti conquistasse? Ci ritroveremmo con un dio sulla terra che potrebbe indisturbatamente spazzarci via!" Ashard lo ferma, posando la sua mano, deciso, sulla spalla di Anton  "Prima che venisse imposto il sigillo sulle terre libere, gli dei minori usavano questo incantesimo per combattere, rubavano l'anima dell'avversario ne assimilavano i poteri e il nemico moriva..." Anton vorrebbe andare avanti ma Ashard lo tiene "...c'era un'effetto contrario però!" Anton si ferma attendendo ormai la conclusione "Quest'incantresimo è terreno, non è divino, e inspiegabilmente gli dei perdevano la loro immortalità!". Dopo le ultime parole di Ashard cala il silenzio nel corridoio, i due si guardano "Ashard, così perderai la tua immortalità..." Ashard sorride "Non ho mai voluto essere questa cosa, tornare ad essere un mortale mi ridarà una vita normale... e avrò sempre due ali in più degli shapha!".

Sulle mura di Paragon, che difendono la parte alta della città, i soldati controllano l'orizonte e la città dall'alto. Improvvisamente uno dei soldati nota un'uomo alato, vestito di nero, la sua armatura sembra quella di un Guardiano. Un'altro soldato gli si avvicina per chiedergli le generalità. Tutto è tranquillo, tutto è normale, improvvisamtne il soldato viene sbalzato via con un leggero gesto della mano dell'uomo. I soldati danno l'allarme e chiudono le pesanti porte della città, l'uomo alato apre le sue ali, quattro ali... "Il messaggero nero!!", l'uomo di avvicina al portone i soldati fuori dalle mura corrono verso l'uomo e vengono lanciati via. Un boato e la porta si spalanca e le due ante si piegano a terra. Sarthan che era stava andando verso il porto si trova davanti alla scena, con un leggero sorriso guarda il messaggero "E' un bel giorno per morire!" con un sorriso sicuro il messaggero lo attende. Sarthan parte di corsa e  quando sta per colpire viene lanciato via contro un muro, il farnint cade a terra piegato, il messaggero sorride "tu non sai con chi hai a che fare mortale!" dice sicuro il messaggero Sarthan inizia a ridere "Il fatto è che tu pensi di avere davanti un semplice soldato... io sono Sarthan il Grande!!" con un gesto della mano Srthan lancia una palla di fuoco verso il messaggero, il ragazzo alato viene preso di sorpresa e finisce a terra fumante "Hai osato troppo mortale!". Il messaggero si dirige verso Sarthan estraendo la spada, il farnint fa lo stesso "Pensi che io voglia combattere!?" con un gesto della mano Sarthan è disarmato, il messaggero lo prende per il collo e lo sbatte contro il muro "Ora muori o Sarthan il Grande!", il messaggero affonda il colpo sotto gli occhi increduli dei presenti, il più grande guerriero di Paragon caduto senza combattere. Il messaggero nero si volta verso il palazzo del consiglio.
Il palazzo è immenso, il messaggero sorride e si avvia verso le porte, ma un rumore lo ferma, guarda le grandi porte e vede della polvere cadere, poi un rumore assordante e le grandi porte del consiglio di Paragon si aprono, tra la polvere spunta Ashard.

venerdì 24 ottobre 2008

Il ritorno del Messaggero - Ep. 24

Il sole è alto il cielo, Ashard è stato informato della richiesta di Alaya. Il ragazzo è felicissimo di poterla vedere, sa che sono successe molte cose dall'ultima volta che è stato li, ora la Guardiana è a tutti gli effetti una regina, in veste provvisoria.
Ashard entra dall'ingresso secondario e cammina con passo deciso vero la vecchia sala del consiglio. Curioso si guarda attorno, il palazzo del consiglio non è cambiato, camminando con il naso all'insù si accorge all'ultimo momento di trovarsi davanti alla porta della sala, la guardia lo fa entrare senza troppi indugi.
Alaya è seduta sul trono, un leggero sorriso nel vedere Ashard appare sul suo volto, il ragazzo entra con passo deciso, arrivato a qualche metro si inginocchia "Sua maestà..." Alaya scoppia a ridere "Ashard! Alzati e chiamami Alaya, come stai?" si alza e si avvicina a lui, il ragazzo diventa rosso "Bene... bene" "Sei tutto rosso..." gli fa notare la Shapha "...sono felice di vederti, mi hanno detto che sei diventato molto forte". La donna gli carezza un braccio e si avvicina ad una vetrata e guarda Hairan all'orizonte "Eri ad Hairan ieri..." "Sono partito questa mattina dopo colazione" Ashard cerca velatamente di far capire che ci ha impiegato pochissimo a volare fino a li, la Shapha fa uno sguardo sorpreso "Stamattina? e da poco passata l'ora di pranzo, sei arrivato qui in mezza giornata?!" Ashard annuisce senza nascondere troppo l'orgoglio "Sei più forte di quello che mi ero immaginata, e da quello che mi hanno detto, hai affrontato sei ribelli da solo..." "Si, ma è stato in fin di bene io..." Alaya lo ferma mettendogli due dita sulla bocca "Non devi cercare scuse con me, hai fatto quello che si doveva fare, loro vogliono distruggere gli ideali di Paragon..." la voce di Alaya si fa seria e decisa, quasi rabbiosa "...non è giusto che tanta gente sia morta e ora loro vogliano distruggere tutto, io sono costretta a regnare su un regno che non voglio, devono pagare!" Ashard annuisce, e Alaya continua "Voglio nominarti Guardiano semplice, con i tuoi poteri puoi considerare l'accademia finita, è raro che succeda ma è possibile" "Sarò un Guardiano!?" Ashard non si trattiene dalla felicità "Si Ashard, te lo meriti, nessun cadetto può competere con te". Alaya continua a parlare con Ashard per tutto il pomeriggio, dopo molte ore Alaya torna a parlare dei ribelli. "Aroeb e Jeffer non sono dei ribelli, vorrei che fossi tu ad aprire la strada" Ashard sorride "Io? veramente? ma non ho mai comandato un'esercito..." "Non ti preoccupare, quello lo farà tuo fratello, sei contento?" continua Alaya mentre guarda Ashard sempre più eccitato "Sarebbe bellissimo, non l'ho ancora visto, sono venuto subito qui" Alaya sorride e accarezza il viso del ragazzo "Vai a prendere la tua armatura, io informerò chi di dovere, tra tre giorni riprenderete Jeffer!".
Ashard si reca subito in armeria per prendere l'armatura da Guardiano semplice, e una spada affilata con i fregi delle terre libere. Il soldato addetto alle armature inizialmente non capisce la richiesta di Ashard; "Un'armatura da Guardiano semplice per Shapha..." "Lei non è uno Shapha" ripete il soldato, al chè Ashard decide di mostrarsi, un pò alterato fa spuntare le ali dalla sua schiena. Il soldato fa un salto ed esegue l'ordine, poche ore dopo quasi tutta la città sa che il Messaggero è veramente tornato.

Il giorno per riprendersi Jeffer è arrivato, Ashard è difianco a suo fratello. Daneb guarda Ashard "Tutto bene? sei pronto?" Ashard fa un sospiro "Si..." "Andiamo a riconquistare casa nostra..." Daneb da il via all'attacco, Ashard si alza in volo seguito dagli Shapha. Lo stormo viene preso di mira e bersagliato dalle freccie, iniziano ad esserci i primi caduti. Ashard da l'ordine di attaccare il muro frontale costruito in legno, gli Shapha eseguono subito a copertura dell'esercito. Il ragazzo intanto sorvola la città individuando i punti importanti, poi effettua una picchiata verso la strada principale, i ribelli lo prendono di mira ma arrivato a terra svanisce in una nuvola di polvere per poi rispuntare qualche metro avanti in direzione del portone centrale. l'Esercito all'esterno si sta avvicinando di gran carriera, improvvisamente il portone scoppia letteralmente e Ahsard spunta dal polverone. L'attacco protetto dal Messaggero riesce, i ribelli sono costretti a piegare verso il fondo della città, qualcuno riesce a scappare verso Aroeb a qualche kilomentro di distanza. Ashard dimostra una grande padronanza dei suoi poteri e riesce a guadagnare la fiducia dei soldati che lo inneggiano alla fine della battaglia.

Ad Hairan la notizia della vittoria non è ancora arrivata, dalle grandi porte delle mura entrano ed escono viandanti e mercanti, d'improvviso in un quartiere abitato dai parenti dei Guardiani dislocati ad Hairan si scatena una battaglia, dei ribelli, non si sa come sono riusciti ad entrare. Le guardie si recano subito sul posto, ma i ribelli hanno già saccheggiato un paio di case, a terra ci sono dei corpi. Le vedette suonano i segnali di allarme, dei corni posizionati sulle torrette.
Ashard anche se distante sente qualcosa di strano e si inizia a guardare attorno, Daneb che si trova vicino a lui nota il nervosismo del fratello "Cos'hai Ashard?" "E' successo qualcosa... mi sembra di sentire un suono..." Ashard inizialmente non capisce, poi... "L'allarme di Hairan!!" i soldati si ammutoliscono e si inizia a sentire lieve il suono dei corni. Ashard si alza in volo senza che il fratello possa reagire, gli Shapha lo seguono subito ma la velocità del ragazzo è eccessiva anche per loro.
Arrivato ad Hairan in pochi minuti vede del fumo salire da un quartire della città, subito il ragazzo ci si dirige trovando i ribelli che ancora combattono. Ashard atterra abbattendo un ribelle, poi sguaina la spada e si avvia verso un'altro ribelle. Con un gesto della mano fa volare un fauno ribelle contro una parete, mentre con un fendente ne ferisce uno alla schiena. Il ragazzo continua deciso, qualche ribelle riesce anche a colpirlo ma le ferite si rimarginano subito. Nella foga della battaglia il ragazzo inciampa in uno dei corpi a terra, non si era ancora reso conto delle vittime innocenti che erano ai suoi piedi. Ashard guarda terrorizzato i corpi di persone che aveva anche conosciuto, persone che non potevano difendersi, "Mamma..." una in particolare che lui amava "Mamma..." le lacrime iniziano a scendere copiose "MAMMAAA!!!". Un grosso farnint corre armato di sciabola verso Ashard, il ragazzo alza lo sguardo verso di lui, il grosso ribelle senza esitare lo trafigge con la sciabola da parte a parte. Ashard si alza in piedi e si toglie la spada dal petto, le lacrime scendono sul suo viso, il farnint rimane immobile non credendo ai suoi occhi, Ashard fa roteare la spada e con un colpo secco taglia la testa del ribelle.
Uno squadrone comandanto dalla stessa Alaya giunge sul posto e uccide i ribelli rimasti, la Shapha nota Ashard e gli si avvicina. Il ragazzo tiene tra le braccia sua madre, non nota neppure Alaya. "Mi dispiace terribilmente Ashard..." dice la donna cercando di consolarlo "...ci hanno sorpresi, hanno atteso che tu fossi fuori, avrei voluto poter fare qualcosa..." "Dove sono?" sussurra il ragazzo "Chi? I ribelli?" Alaya domanda verso Ashard "Dove si trovano... dobbiamo farla finita!" nelle parole del ragazzo c'è solo odio, sul viso di Alaya appare un sorrisetto "Sono alla grande torre sul Vargar, la stanno assediando ma tu..." Alaya non fa in tempo a finire che Ashard è già volato via.

L'armata a Jeffer vede il ragazzo passare in cielo, campiscono chi è solo dalla velocità. Ashard giunge in pochi minuti alla grande torre, atterra come un fulmine nella fanghiglia. In quel luogo, molto vicino alle terre vulcaniche dei farnint, la luce è rara e la pioggia quasi perenne. I ribelli in assetto da assedio non attaccano subito il ragazzo, Ashard cammina verso di loro, con le lacrime e l'odio che fluiscono dal suo corpo. I ribelli continuano a guardarlo senza fare nulla, quel ragazzo da solo non può fare nulla contro di loro, nessun uomo potrebbe batterli... ma lui non è un'uomo, l'Orda non sa di trovarsi di fronte un dio. Ashard cammina in mezzo a loro, nessuno lo ferma, un ragazzo in lacrime, un ragazzo disarmato. Quando i ribelli decidono di farla finita e di banchettare con lui si rendono conto di non potersi muovere, Ashard è in mezzo a loro gli occhi chiusi e i palmi delle mani aperti, dal suo corpo viene emanata una forte luminescenza. E' ormai troppo tardi quado i ribelli si rendono conto di chi hanno difronte, la pioggia si è fermata le gocce fluttuano nell'aria, il terrore è negli occhi dei ribelli che capiscono solo ora che quella è la loro ricompensa, la ricompensa per tutto il male fatto. D'improvviso il cielo si apre e il sole illumina quella landa, una luce fortissima, calda, la luce che quegli uomini avevano abbandonato.
Ahsard riprende coscienza di se dopo un tempo indefinito, attorno a lui solo polvere che lentamente si sta inzuppando d'acqua, solo polvere è rimasta di un'immenso mare di guerrieri, questo è il potere del messaggero, ecco perchè ne esistono solo due opposti ma con gli stessi poteri, due esseri che si compensano e che non possono esistere senza l'altro "devo trovare un modo per evitare che c'è ne siano altri!", Ashard si alza in piedi dopo aver compreso tutto, ora sa chi e che cosa è: lui è il messaggero, e ha deciso la sua strada; portare luce è vita ai popoli.

martedì 14 ottobre 2008

Nuovamente a Casa - Ep. 23

Era passato quasi un'anno dall'ultima volta che Lian era stato ad Hairan, prima di partire per il nord, ora vi stava facendo ritorno con il suo amico Ashard e la sua guardia del corpo Vopos. Lian indossa una tunica Abasciatoriale di Eron, Ashard indossa delle vesti Shapha prese in prestito, i tre camminano tranquilli la città inizia ad apparire all'orizonte. "Cosa pensi che troveremo?" comincia Lian preoccupato per come troveranno la città, Ashard alza le spalle "Onestamente non lo so, spero abbiano iniziato a ricostruire" Vopos prende la parola "Io non vedo l'ora di tornare a menare le mani con quei ribelli! se me li..." Vopo si interrompe, in mezzo alla strada poco lontano c'è una figura che muove, anche se distante si nota che ha problemi nel camminare. Ashard e Lian corrono verso la figura mentre Vopos urla "State attenti!!". Arrivati sul posto trovano una donna che ripete il nome Laria, il suo sguardo è vuoto e inizialmente non vede neppure i ragazzi "signora..." Ashard tocca la donna che si scuote e scoppia a piangere cadendo in ginocchio, Vopos giunge sul posto "Che le avete fatto?!" Lian risponde guardando la scena "Nulla continua a ripetere... Laria" la donna riprende "Mia figlia, mio marito... hanno rapito mia figlia..." "Chi ha rapito sua figlia?" Vopos chiede quasi gentilmente. "I ribelli!" Ashard guarda Vopos e chiede "Dove sono andati?!" Vopos guarda Ashard mentre la donna risponde "A Jeffer, è il loro campo base..." Vopos prende un braccio di Ashard "Ragazzino non farti venire strane idee!" Ashard si volta "correte ad Hairan io vado a vedere se li possiamo fermare prima che arrivino a Jeffer" Vopos guarda male il ragazzo "Tu hai altro in mente" "Sai che non puoi fermarmi..." Lian si intromette "Ashard, non fare idiozie mi raccomando". Ashard si alza in piedi mentre sulla schiena spuntano le grandi ali bianche, Lian si stupisce tutte le volte che lo fa, la donna sgrana gli occhi non credendo a quello che vede, "Correte ad Hairan" sono le parole di Ashard prima di volare in cielo rapido come una saetta.
Il ragazzo vola veloce, sulla sinistra vede la città di Hairan, con lo sguardo cerca la strada che porta a Jeffer, sul percorso si vedono i carri ribelli distrutti durante le battaglie, gli accampamenti, e finalmente vede i ribelli che camminano con dei prigionieri, poco lontano l'ingresso di Jeffer. Il ragazzo pensa rapidamente, se entrano in paese sarà difficile entrare, Ashard chiude gli occhi. I ribelli camminano spingendo i prigionieri, sono contadini principalmente o poveracci che si sono trovati sulla loro strada, improvvisamente un ribelle guarda in alto un secondo prima di essere preso e portato in cielo. I suoi compari iniznao a guardarsi in giro, "Uno Shapha!!" subito vengono presi gli archi e inforcate le frecce. Dal cielo cade il ribelle preso poco prima, nella caduta si rompe una gamba e un braccio, i suoi compagni non lo soccorrono non capendo cosa li sta attaccando. D'improvviso uno dei ribelli vede Ahsard attaccare direttamente e richiama i compagni che scoccano le frecce, Ashard viene preso in pieno e passando sopra i ribelli si schianta poco lontano. Due ribelli restano vicino ai prigionieri, mentre gli altri quattro si avvicinano al nemico "L'abbiamo ucciso!" "Spero di no, ho voglia di torturarlo!" i ribelli parlano tra loro avvicinandosi, quando sono a debita distanza Ashard si rialza voltandosi verso di loro. Lo sguardo è rabbioso, una alla volta si toglie le freccie dal corpo e le ferite si rimarginano subito, i ribelli si fermano "Cosa sei!!" "Il messaggero! e sono qui per annunciarvi la vostra fine!!" con un gesto della mano fa volare via due di loro, gli altri due cercano di scappare e Ashard con un'altro leggero gesto li fa cadere giù dal dirupo sulla costa. I prigionieri non sanno cosa fare, vedono quell'essere, che non è uno Shapha, avvicinarsi con passo lento, uno dei due ribelli rimasti prende bene la lancia e la tira varso Ashard, il ragazzo si scosta leggermente e la lacia cade a terra. Il ribelle scappa via, l'ultimo rimasto si fa coraggio e prende la spada "Muori!!!" "Prima tu...", gli occhi di Ashard sono luminosi, il ribelle non fa in tempo a muoversi che cade a terra rantolante.
Poche ore dopo i prigionieri liberati da Ashard si incontrano con i soldati mandati in soccorso, la ragazza rapita riesce a riabbracciare la madre, e gli altri prigionieri raccontano l'accaduto, alla parola messaggero i soldati  di Hairan si illuminano ed iniziano a vedere un futuro migliore, la fine della guerra è vicina. La notizia arriva fino a Paragon dove Alaya chiede di vedere il ragazzo.

Ashard raggiunge i suoi compagni di viaggio e Vopos propone subito un bel brindisi per il ritorno a casa, i due ragazzi accettano ed entrano nella prima locanda. All'interno ci sono tanti soldati, cadetti e gente comune. "Smettila di dire idiozie capra!" Ashard si volta subito verso quella voce, Lian lo segue con gli occhi lucidi "Bestione!!" un farnint si volta già pronto alla rissa "Ashard!!" "Barron!!" i due amici si abbracciano, Tinud salta giu dalla sedia e abbraccia Lian "Ciao Lisca che bello rivederti! Sei un'ambasciatore!?" Lian sorride già con le lacrime "Si, voi?" "Ancora cadetti, siamo al secondo anno ormai, Barron ivece tende a diventare un'ubriacone!" Ashard li rimprovera subito "Ragazzi ma non sapete ancora convivere?" Barron scoppia a ridere "Ashard, è lui che le chiede e io sono generoso!". I ragazzi sono cresciuti, Barron è realmente diventato più forte di Tinud, le caratteristiche della sua razza si fanno più forti. Tinud invece ha solo un pò più di barbetta e il cornino spezzato dalla battaglia di Hairan. Vopos si presenta da solo e fa subito amicizia con Barron e Tinud, specialmente dopo la gara di bevute. A tarda sera i cinque rientrano in Accademia, Vopos, Tinud e Barron, sono fradici. La guardia all'ingresso li fa portare nelle varie stanze, per Vopos che è un Guardiano ci sono alloggi particolari, Lian viene dirottato nelle stanze degli ambasciatori e i tre amici tornano nel loro vecchio alloggio.
Ashard entra con i suoi amici, subito vede il suo letto fatto, sistemato sempre al solito posto. Il resto dell'alloggio è sistemato meglio, un tavolino al centro dalla stanza, ogni letto ha un comodino, ci sono le tende alla finestra, scaffali con libri, armi appese ai muri. "L'avete sistemato bene..." "Si!" risponde fiero Barron "...ci sei mancato amico, pensavamo fossi morto" Ashard si siede sul suo letto "Questa è l'unica cosa che non dovete temere per me" Tinud guarda l'amico umano "Quindi è vero? sei tu?" Ashard sorride "Si" Barron non si trattiene "E cosa puoi fare?? oggi ho sentito delle cose alla taverna..." Ashard si siede bene sul letto "Un pò tutto..." Tinud tutto contento tira fuori un fiaschetto di vino "E sai volare adesso?" Ashard fa un sorrisino malandrino "Si... e sono più veloce degli Shapha!" i tre scoppiano a ridere, nessuno dei tre alla fine riuscirà a dormire, hanno troppe cose da raccontarsi.

mercoledì 8 ottobre 2008

Una nuova alba - Ep. 22

Alaya come Guardiana si era sempre limitata al suo dovere, non aveva mai chiesto onori, ma adesso sta dimostrando adatta al comando di un regno. Eron venne liberata qualche settimana dopo, nei mesi successivi Hairan venne ripresa interamente, i Territori del nord erano sotto il controllo di Paragon, i territori del sud tranne il territorio dei farnint era ancora sotto i ribelli.

La leggenda del messaggero si era lentamente sopita, la cosa non creava problemi ad Ashard, anzi lo rendeva più calmo e con il suo amico Lian aveva avuto la possibilità di studiare, combattere e migliorare nell'uso dei suoi poteri. Gli Shapha lo rispettavano e avevano imparato a sopportare anche il suo amico senza ali e quel Krowl che si portava a dietro. Il tempo passava e Ashard nel frattempo aveva scoperto che Asim era stato un Guardiano di Paragon, e che aveva insegnato in accademia, la cosa lo rendeva felice perchè diceva che così era come se stesse finendo l'accademia, Lian invece era diventato un bravo diplomatico, in pochi si ricordavano che era un'apprendista, il ragazzino seguiva Rogan quando andava a parlare in giro per le città dimostrndo un'abilità innata.

Paragon aveva aumentato il suo potere oltre l'inimmaginabile, Alaya aveva creato un esercito imbattibile, purtroppo il senato, che era tornato a gestire le sue vecchie faccende, aveva dovuto istituire tasse, perchè le casse di Paragon erano state utilizzate per l'esercito.

E' sera, Paragon dorme sicura protetta dal più imponente esercito che si sia mai visto. Seduta sul trono che Alaya ha fatto mettere nella vecchia sala del consiglio c'è la figura mistriosa della Shapha che ha organizzato le imboscate all'esercito delle terre libere, da un'apertura che da allesterno entra uno Shapha ribelle "Mia signora, questa è la sala del trono, non è prudente trovarci qui..." "Non è prudente? Voi avete sempre tanto da dire, cercate di pensare, ma non è il vostro mestiere... Questo è il mio posto, Paragon è ormai caduta..." lo Shapha scuote la testa "Mia signora, abbiamo perso Eron, Hairan... siamo nascosti nei boschi, allo sbando..." "Voi dovete solo eseguire gli ordini..." risponde la donna "...non preoccupatevi" lo shapha annuisce "Si mia signora" la donna si siede sul trono di Alaya, sembra fatto su misura "Sarai a capo del contingente che si dirigerà verso la torre del Vargar, una volta li assedierete la torre... è strategicamente importante, non dovete preoccuparvi, l'opera è quasi compiuta" lo Shapha annuisce e si congeda.
Il mattino seguente le vedette Shapha arrivano di corsa alla corte di Alaya, la Shapha gli fa cenno di parlare, "Alaya... i ribelli muovono lungo il Vargar, verso sud... incontreranno tra qualche giorno la grande torre" Alaya anuisce "è ancora abitata?" lo Shapha che parlava poco prima riprende "Si ci sono un centinaio di persone, più il capo della torre" Alaya guarda la mappa che si trova sul muro "preparate una truppa, se serve la manderemo lungo il Vargar in soccorso" lo Shapha annuisce e ed esce con gli altri.

Il sole sta sorgendo a Sefiro, Ashard guarda l'orizonte da una torre, Lian si avvicina "A cosa pensi Ashard?" il ragazzo si volta "A Jeffer, mi manca".

martedì 30 settembre 2008

L'oscurità sul mondo - Ep.21

Il senato di Paragon lavora giorno e notte, Alaya viene considerata sufficientemente, ma il suo potere è forte l'esercito delle terre libere la considera molto, questo è un bene e i senatori più anziani fanno in modo di tenere l'esercito a bada controllando la Shapha.

Una figura nell'oscurità si muove in unsa sala di un palazzo nobiliare a Paragon, uno Shapha senza armatura e senza l'anello alare che i figli di Sefiro portano dalla nascità si inginocchia, è un ribelle che sfruttando l'oscurità della notte è riuscito ad arrivare a Paragon. "Mia signora attendo i suoi ordini" la figura nell'oscurità si fa un pò avanti, è una Shapha, la stessa che ha organizzato l'aguato ad Ashard. "Il senato è ignaro, pensano di avere il controllo, ma stanno per cadere nella loro stessa boria..." la Shapha cammina lenta "...fai allontanare una parte delle truppe, disperdile mantenendo però i contatti con loro, mantieni il numero necessario di uomini per protegere Hairan", lo Shapha inginocchiato non capisce "Mia signora... dobbiamo lasciare la città? Se ci assaltano rischiamo la sconfitta..." la Shapha si avvicina e carezza il viso dell'alato "Non sprecare il tuo intelletto a comprendere ciò che ti dico e un giorno camminerai per le vie di Paragon in fiamme".

Con Alaya al comando, Paragon è diventata molto forte e i ribelli non sono più pericolosi come lo erano inizalmente, a questo punto la Shapha prende una decisione importante tentare la controffensiva. Un attacco agli accampamenti che si trovano tra Hairan e Eron, così da liberare le via e poter attaccare Hairan da più fronti. "Signori del senato, ora i ribelli non sono più un pericolo, possiamo attacarli noi ora!" un mormorio si leva subito dai vari senatori, Alaya stringe i pugni "Dobbiamo liberare la via per Eron, così il generale Sarthan potrà venire a darci ma forte per riconquistare Hairan!" un senatore si alza "Perchè dovremmo? siamo più forti, non dobbiamo dimostrare nulla, i ribelli si stanno arrendendo, gli informatori segnalano che molti di loro stanno lasciando la città e si stanno disperdendo!" nel sentire l'uomo parlare Alaya abbozza un sorriso "Quindi li lasciamo andare via, va bene, ma fra qualche anno ci ritroveremo nella stessa situazione, perchè non abbiamo dato nessuna lezione esemplare a nessuno!". Un'altro Senatore si alza "Io propongo invece un'attacco più massiccio al porto di Hairan" altri si alzano e discutono sulla fattibilità delle varie idee, Alaya riprende la parola "Io avanzo la mia proposta, attaccare gli accampamenti e dirigerci ad Eron, decide ora!" Alaya si dimostra dura difronte a quelle persone indecise. Iniziano le votazioni, il senato sa che l'esercito segue Alaya, quindi vota no alla decisione della Shapha e di senatori più anziani votano un'altra decisione: invece di mandare un forte contingente, verrà mandata una piccola truppa d'assalto a fare strada, il senato sa che la riuscita della missione gli porterà gloria e potere tra le truppe, Alaya accetta ricordando che una sconfitta sarebbe pericolosa per le terre libere.

La stessa notte della decisione del senato, lo Shapha ribelle torna alla villa per incontrare la misteriosa Shapha. "Il senato ha preso la sua decisione, ora dirigi le truppe disperse sulla strada per Eron all'incrocio tra i due fiumi spazerai via il loro contingente, a sostegno fai partire una parte delle truppe da Hairan te resterai in città e guiderai l'attacco a Paragon, tra pochi giorni Paragon cadrà" lo Shapha si congeda e torna pronto alla battaglia.

Dopo quattro giorni il contingente, duecento uomini, si trova all'incrocio dei due fiumi il Ser e il Vargar. Di quei duecento, solo trenaquattro uomini sono riusciti a tornare.
I senatori più vicini ad Alaya accusarono subito di incopetenza i colleghi, molti militari pensavano di rivoltarsi, Paragon era vicina al collasso. Alaya convocò subito i generali, tra i quali c'era Galoyar e in accordo con loro partì alla volta di Hairan per un forte attacco alla città come rappresaglia. In una notte l'esercito di Paragon riconquistò il porto e una parte della città.
Galoyar, il giorno seguente la parziale riconquista di Hairan, arriva al senato. I senatori mormorano, Alaya seduta su un piccolo trono in un palchetto simile a quello dei senatori attende le parole del Guardiano. "Signori senatori, questa notte Hairan è stata riconquistata" una parte dei senatori comincia ad applaudire, ma non tutti sembrano soddisfatti infatti la maggioranza è contenta del fatto ma non di come si è realizato "Abbiamo avuto molte perdite ultimamente, e non grazie a VOI!!" un senatore si alza "Lei è un soldato cosa ne vuole sapere della politica! delle vite del popolo!" Galoyar ruggisce "Io so che trenta uomini di duecento sono tornati da una missione suicida! Un piccolo contingente contro un'esercito! Solo una persona sapeva cosa fare e voi l'avete snobbata!!" ad Alaya viene un colpo a cuore e sorride appena, Galoyar continua cercando di stare sopra al brusio dei senatori "...potevamo reagire, e voi ci avete messo in ginocchio! Non so se lo sapete ma ci sono dei generali che pensano di marciare sul senato!" il brusio si abbassa "Io sono fedele a Paragon e ai suoi ideali, per preservarli serve una figura forte! ed è li!" Galoyar indica Alaya che sobbalza, tutti i senatori la guardano "Vuole nominare una regina?" dice un senatore "Se è così che la volete chiamare..." risponde Galoyar. La notte stessa Alaya diventa la prima governatrice unica di Paragon, eletta dal popolo come dicono le leggi scritte anni prima nella fondazione della città.

martedì 23 settembre 2008

Sefiro - Ep. 20

Dall'arrivo a Ebel, Lian non aveva smesso di chiedere se poteva salire a Sefiro, Rogan l'Ambasciatore di Eron si era inizialmente opposto, però dopo qualche settimana il ragazzino è riuscito a conquistarsi il diritto di salire alla città degli Shapha.
Dopo un giorno e mezzo di salita, Lian e Vopos raggiungono la città, i primi Shapha non sono molto cordiali, purtroppo gli alati hanno il brutto vizio di sentirsi degli dei. Il ragazzino guarda estasiato quegli esseri e la loro città, forse la più bella che abbia mai visto.
Nel pomeriggio, mentre sta guardando i vari oggetti nel mercato sente una voce famigliare, inizialmente non sa a chi attribuirla, ma dopo un pò gli occhi diventano lucidi e il ragazzino si intrufola in una viuzza che lo porta in uno spiazzo vicino ad un dirupo, li vede uno Shapha anziano che istruisce nel volo un ragazzo alato che... non assomiglia molto ad uno shapha anche perchè di ali ne nota quattro. Il Ragazzo alato mentre ascolta l'anziano alza lo sguardo, subito un sorriso gli riempie il viso "Lisca!!", Lian non crede ai suoi occhi "Ashard!!" i due si corrono incontro ma Lian si ferma a metà strada, Ashard si ferma a sua volta "Cosa c'è?" "COsa ti è successo?" indicando le ali "E' una lunga storia" Lian sorride e i due si abbracciano. Il resto del pomeriggio i due passano il tempo a parlare, Asharda racconta all'amico tutto quello che è successo e anche della caduta di Hairan preceduta da quella di Jeffer. Asim conosce con piacere Lian, e notando il suo imbarazzo nel vedere le ali di Ashard prende la decisione di insegnare ad Ashard una tecnica orma dimenticata dagli Shapha, la possibilità di nascondere le ali.
Lian non avendo nulla da fare a Ebel si ferma a Sefiro, Ashard grazie alla presenza dell'amico migliora nell'allenamento e impara a nascondere le sue ali, tornando ad essere un ragazzo normale.

"Bene Ashard, ora devi fare il salto" Asim si alza in piedi dopo aver dato le ultime indicazioni al ragazzo, Lian inizia a saltellare "Si che bello dai dai" Ashard è un pò meno convinto "Ma se non ci dovessi riuscire?" Asim sospira "Ashard, ricordati chi sei, potresti buttarti da queste montagne e risalire poco dopo senza un graffio, sei immortale lo sai". Ashard guarda lo strapiombo e ci si avvicina, poco lontano altri Shapha stanno facendo allenamento di volo nelle gole tra le montagne. "Dai quattr'ali!" qualcuno lo prende in giro, Asim con tono di rimprovero si rivolge ad Ashard "Non li ascoltare! vola, fagli vedere chi sei!!", gli Shapha si lanciano mentre Ashard tentenna, Lian lo guarda poi gli da una spinta e lo butta giù. Asim guarda il ragazzino "E tu saresti un diplomatico?" si fa una risata. Ashard cade nel vuoto, attorno a lui gli Shapha gli sfrecciano attorno "Sei lento anche a cadere!!", la terra si avvicina, Ashard prende coraggio... più che altro ci prova, apre le ali ed iniza a roteare, il cielo e la terra si confondono, gli Shapha gli passno vicino tornanto in cielo ridendo come matti mentre Ashard cade nelle profondità delle gole. Lian guarda Asim con le lacrima "Oh mamma ho ammazzato Ashard!"... Il neo ragazzo alato nell'oscurità della gola si sente più forte, vede che le sue mani emanano una leggera luce, si inizia a sentire tranquillo, inizia a vedere al buio quasi fosse giorno. Ashard iniza a pensare di essere morto, si guarda attorno e si rende conto che sta planando, le ali aperte, grandi e bianche, Ashard guarda in alto dove vede gli Shapha che volteggiano. Dopo essersi autoconvinto che questa è la realtà, decide di provare, un colpo d'ali e da li in poi diventa tutto normale. Gli Shapha stanno ridendo mentre tornano indietro sul bordo del dirupo, Lian in lacrime insulta quei ragazzi che non hanno aiutato Ashard. Il gruppetto si avvicina "Cosa vuoi te? How?!" notano le mani "...sei pure un rinnegato, perchè non tene torni nella vallata, la tua presenza..." "Perchè non inizia a volare un pò più in basso pennuto!?" una voce ferma lo Shapha che si volta "Ma che cosa vuoi te..." Asim sorride riconoscendo Ashard. Lo Shapha si lancia su Ashard e i due cadono, i compagni del primo lo seguono ed inizano a lottare, Ashard inizia a volare veloce tra le gole, il gruppetto però è più veloce cosce ogni spuntone di quel posto. Ashard continua a venir colpito e più di una volta rischia di precipitare. Improvvisamente gli Shapha dirottano Ashard verso un costone, la velocità è alta e il neo alato non ha spazio per cambiare strada, tutto si svolge in pochi secondi, il gruppetto evita l'impatto e Ashard svanisce nel nulla. Gli Shapha volteggiano sul posto ma di Ashard non c'è segno, improvvisamente dall'alto spunta Ashard "Hey! Cercavate me?", Gli Shapha fuggono terrorizzati, e Ashard torna a raccontare l'accaduto ad Asim e Lian. Il vecchio ha studiato molto, e conosce un pò le capacità del Messaggero, tra queste c'è la possibilità di attraversare gli oggetti quando vola.
L'impresa di Ashard viene conosciuta per tutta Sefiro e scende rapidamente anche a Ebel, la leggenda è vera e il messaggero è tornato!

mercoledì 17 settembre 2008

Il tramonto - Ep.19

Sono passate due settimane dalla caduta di Hairan, Ashard attende notizie, ogni mattina corre alle porte di Sefiro sperando di avere notizie del fratello e di sua madre. Sefiro, la città degli Shapha, praticamente irraggiugibile per gli altri esseri delle terre libere, l'ultima vera città prima delle terre nere. La citta degli Alati è ricca di palazzi aguzzi che puntano il cielo, alla base dei palazzi i mercanti vendono ogni sorta di oggetti, tutti molto preziosi.
Il ragazzo da una settimana si prepara al battesimo del volo un'anziano Shapha, Asim. Ashard segue alla lettera tutte le sue istruzioni, il vecchio si diverte, anche perchè non è cosa da tutti i giorni insegnare a volare al Messaggero della Luce.
I giorni passano e le notizie arrivano, Eron si è salvata, le notizie dicono che un'orda si è ribellata ed ha salvato la città. Il merito è sopratutto di un ragazzino che ha rischiato la vita per avvertire l'ultimo gruppo di ribelli che li poteva aiutare.
Asim passa tutta la giornata a meditare, segue distrattamente gli allenamenti di Ashard che deve rinforzare le sue ali, ogni tanto il vecchio fa fare al ragazzo qualche prova, che purtroppo non sempre va a buon fine. Asim capisce le difficoltà del ragazzo "in fondo è umano", però deve anche muovere quatro ali, non due come gli Shapha. Molti ragazzi sono attirati da quel ragazzo strano, i più abili nel volo ne approfittano per deriderlo, non tutti credono nelle leggende che riguardando il messaggero.

Ad Eron Lian, poco dopo la liberazione della città, si ritrova al palazzo della Terra dove si trova l'ambasciatore dei Krowl, un uomo alto quanto Lian ma fortemente più vecchio di lui.
L'ambasciatore da dietro una scrivania guarda Lian "Ragazzo sei dunque te che ci hai salvato?" il ragazzo diventa rosso "no signore... io.. io ho solo chiamato il clan del fuoco... non potrei mai combattere, è una cosa che non mi piace" l'Ambasciatore replica subito "Hai rischiato la vita per andare da persone che avrebberò potuto uccederti, per noi sei un'eroe molto più di chi combatte mille battaglie! Avvicinati..." Lian si avvicina fino alla scrivania "Grazie signore..." risponde Lian intimorito da quell'uomo. "Purtroppo ti devo informare che Hairan è caduta qualche giorno fa, al momento non abbiamo altre notizie..." il ragazzino pensa subito ai suoi amici, che fine avranno fatto? L'Ambasciatore non lo lascia pensare molto "...da Paragon hanno mobilitato anche l'Accademia, purtroppo però sono tornati in pochi" Lian preoccupato per i suoi amici chiede subito "I cadetti del primo anno? anche loro sono andati?" l'Ambasciatore annuisce immaginando il motivo della domanda "Domani io partirò per Ebel con tutto il mio seguito, qui resteranno solo i soldati, te verrai con noi" "Vopos?" Lian chiede dell'unico amico che ha vicino in quel momento "Vopos? Ormai è la tua guardia del corpo... ti seguirà". Lian sorride e annuisce al Krowl per poi congedarsi dall'Ambasciatore.

L'alloggio all'Accademia sembra diverso, Barron e Tinud lo osservano in silenzio "Credi che si sia salvato?" Tinud si siede nel suo angolo posando la spada a terra vicino ala paglia. "L'abbiamo visto, è il messaggero, non è sicuramente morto" risponde Barron sedendosi sul suo letto e fissando quello di Ashard, Tinud continua "E se il messaggero nero l'avesse trovato?" "Secondo la leggenda, se ne muore uno, muore anche l'altro, quindi non penso l'abbia ucciso... non credi" Barron guarda Tinud iniziando a pulire la spada, il fauno fa un sospiro "Spero di rivederlo".

Il sole sta tramontando, dall'alto del palazzo del consiglio si può vedere bene Hairan, tra poco appena il sole sarà tramontato si potranno vedere nuovamente i fuochi nella città. "I senatori vogliono prendere il controllo della città, non si fidano più del consiglio" Daneb si rivolge ad Anton e Alaya, con loro seduto al tavolo c'è Galoyar e Olan, quest'ultimo prende la parola "Non si fidano... quegli uomini sono morti per loro, ed ora cosa vogliono?" Daneb abbassa la testa "Vogliono che Anton lasci il consiglio... e che successivamente i membri presenti passino il controllo a senato", Galoyar si alza in piedi, il sangue farnint si scalda subito "MA sono pazzi? vogliono fermare i ribelli con le scartoffie!!" Olan annuisce e riprende "Hanno visto solo sconfitte, ora vogliono avere il controllo diretto, proporre un patto o qualcosa del genere..." "Patto?..." Alaya si avvicina al tavolo "...un patto con chi?..." la Shapha guarda i presenti "...il messaggero è tornato, quindi, secondo la leggenda anche il messaggero nero è tornato... l'unico patto che accetterà sarà la distruzione di Paragon". I presenti restano in silenzio, Anton senza voltarsi dalla finestra prende la parola "Non possiamo rischiare una rivolta interna a Paragon, andrò io stesso a comunicare al senato che eseguirò le loro richieste e lascerò il consiglio..." Daneb scuote la testa, Galoyar si inalbera subito "Non possiamo lasciare al senato decisioni come queste! Tanto valeva restare a morire ad Hairan!" "Possiamo fare un patto con il senato..." Olan avanza un'idea, tutti lo seguono mentre Anton continua a guardare Hairan "...una persona, che ha esperienze militari, quindi un Guardiano, che deciderà cosa fare..." Alaya interviene "Sarebbe una cosa interessante, ma Paragon non è fondata su questi principi, è per questo che esiste il consiglio... non accetteranno mai" Olan fa cenno ad Alaya di stare calma "Una persona che prende le decisioni, ma l'ultima parola sarà sempre del senato..." l'idea inizia ad essere interessante e nessuno interviene, Olan fa un cenno di approvazione e continua "...dobbiamo decidere chi si può proporre". I presenti restano per un pò in silenzio a pensare, poi Galoyar dice deciso "Sarthan! è il più valoroso dei guerrieri, ci porterà sicuramente alla vittoria!" Anton questa volta si gira verso i presenti "Mi spiace dirlo, per quanto rispetti l'amico Sarthan, però è un guerrafondaio, il senato potrebbe destituirlo se diventa troppo irruento" Olan ragiona sulle possibilità "Gli How potrebberò, però sono molto isolazionisti, potrebberò pensare solo a proteggere paragon in quanto è una postazione strategica verso Haisagar..." Daneb entra nel discorso "Un'uomo ricorderebbe Anton e un Fauno è considerato troppo rozzo... ma... uno Shapha?" Anton guarda Olan mentre Galoyar fa un pò il broncio "Gli Shapha sono rispettati, e solo tra i primi fondatori di Paragon" Olan continua "Sono lusingato, ma chi può essere scelto?" Daneb guarda Alaya "Scelto? e se fosse una donna?" Anton guarda Alaya, Galoyar prende la parola "Una donna? ma come può essere presa sul serio, senza offesa Alaya, ma un farnint è più portato alla guerra!" Anton interrompe Galoyar "Una donna può essere la scelta migliore, perchè molti nel senato la pensano come te... potrebbe essere molto importante per noi se pensano di controllarla". Daneb sorride "Un governo ombra! così il consiglio potrà restare al suo posto? con te sempre alla sua guida!?" Anton scuote la testa "No, io lascerò Paragon dopo aver parlato al consiglio, e voi accetterete ogni loro decisione".
Al palazzo del senato poche ore dopo Anton comunicherà la sua decisione, il senato si mostrerà magnanimo concedendogli una poltrona e un posto come membro dello stesso, ma Anton ha già preso la sua decisione e dopo aver salutato i suoi compagni lascia Paragon dirigendosi vero il mare aperto in direzione di Haisagar.
Nella nottata il senato era ancora riunito, le idee non erano chiare e ogniuno proponeva la sua. Olan che è molto rispettato si presenta con Alaya e avanza la proposta definita con il consiglio. Gli oppositori saltano fuori subito, ma Olan riesce a convincere la maggioranza. Prima della mattina Alaya diventa primo consigliere e il consiglio viene sciolto, da questo momento l'esercito delle terre libere è sotto il controllo del senato.

martedì 9 settembre 2008

La caduta di Hairan - Ep. 18

L'eserci schierato sotto le mura attende l'ordine di attaccare, Anton osserva dall'alto, dalla sala del consiglio nell'Ambasciata, si può vederetutta la piana davanti ad Hairan. Le Orde si stanno preparando ad attaccare, ancora più eccitate ed esaltate alla notizia che il messaggero orscuro è tornato. Daneb entra nella sala; "Signore, gli uomini sono pronti..." "Bene, fate trasferire la popolazione civile a Paragon" risponde Anton senza voltarsi, Daneb lo guarda e replica "Signore, le navi non bastano per tutti, i soldati non potranno tornare..." Anton sospira "Purtroppo il nostro esercito potrà solo rallentare le orde..." Daneb non capisce subito finchè non guarda fuori e vede l'enormità dell'esercito ribelle, le parole non gli escono più, la fine della città degli uomini è molto vicina "Dobbiamo usare Ashard..." "Ho dato carta bianca ad Alaya, ho fatto troppi errori, ora sto solo provando a limitare le sofferenze del popolo".

Dopo qualche ora donne e bambini sono state caricate sulle navi, per decisione dei generali due navi avrebbero portato i veterani esperti e i cadetti giovani a Paragon, per mantenere una minima difesa.
Il sole è alto nel cielo, sulla porta principale i colpi dell'ariete la fanno scricchiolare, i soldati in prima linea degluttiscono, ad ogni colpo la polvere si leva in aria e si sentono le urla dei ribelli. Un'improvviso boato precede il tonfo della porta a terra, sulla sommita dei ribelli si lanciano sui soldati delle terre libere. "Dobbiamo tenerli vicino alla porta, così possiamo tenerli... PER PARAGON!!!" l'urlo di uno dei comandanti da la carica ai soldati, il suono delle spade inizia i risuonare per la città, i colpi cadono forti ed imprecisi, nepure i soldati di Paragon riescono a coordinare i colpi. I corpi cadono a terra uno dietro l'altro, le orde, non si limitano a colpire ma continuano a spingere per sfondare la bariera di uomini. Ribelli di ogni razza saltano sulle spalel dei compagni e si buttano nella mischia, anche solo per disorientare i combattenti, per ogni caduto di Paragon c'è nè uno pronto a sostituirlo, ma per ogni ribelle ne arrivano dieci, il peso è insostenibile.
"Signore abbiamo perso la porta sud!" un soldato irrompe nella sala del consiglio, Anton scuote la testa "Fate indietreggiare le retrovie, ditegli di fuggire con i pescherecci" il soldato annuisce ed esce di corsa. Daneb è nelle retrovie, l'ordine lo abbatte anche peggio delle spade dei ribelli. Galoyar al molo indica le barche disponibili, sa che per lui non c'è posto, Daneb arriva e viene indirizato su una barca. Le urla dei ribelli si avvicinano, terribilmente inizia a girare la voce che anche la porta a nord è caduta e la porta centrale sta tirando gli ultimi, inaspettatamente Daneb si trova di fronte una scena d'isteria, un comandante... un Guardiano, che inizia ad urlare perchè sulla barca non c'è posto e probabilmente non ci sarà, Daneb guarda l'uomo che urla "Le do il mio posto..." il Guardiano lo guarda e ringrazia con un sorriso e intima al soldato di togliersi "Non possiamo, lei deve tornare a Paragon signore..." risponde con tono secco il soldato "Mi ha lasciato il posto si levi!!! non sa chi sono io!!!" daneb guarda l'uomo urlare "Deve salire lei!!" il soldato replica nuovamente e fa portare via quell'uomo che con il suo fare sta macchiando il nome dei Guardiani. Daneb viene messo sulla barca e pochi minuti dopo si trova fuori dal porto.
Le orde invadono la città come locuste, i soldati rimasti si sacrificano per i compagni, qualcuno si arrende ma le Orde non fanno prigionieri, certi fuggono. Dopo un'ora dal ritiro le orde arrivano al palazzo dell'Ambasciata, Anton è molto stanco, durante tutto il pomeriggio ha creato incantesimi per deviare le orde dal palazzo, ma ora sono li. Si avvicinano rapidi, si sentono i vetri andare in frantumi, statue che vengono abbattute, finchè imporvvisamente la porta viene abbattuta e i ribelli entrano nella sala del consiglio, i soldati assalgono i ribelli, la battaglia dura qualche minuto, ma le orde hanno la meglio. Uno di loro, forse un capo, inizia a girare tra i corpi il suo obbiettivo è Anton che con estrema rabbia non è più li.
"Dovevi lasciarmi li, hai rischiato troppo" Anton rimprovera Alaya che all'ultimo è riuscita a salvarlo "Se vuoi ti riporto li, anche se per me sei più importante a Paragon" Anton continua distrutto nell'animo "Abbiamo perso Hairan, da Eron non arrivano notizie, stiamo perdendo la guerra per colpa di un vecchio che si affida troppo alle leggende" Alaya risponde un pò contrariata "Beh, le orde ci hanno appena spazzati via rinforzati da quelle leggende", Anton non risponde, sotto di loro le barche e le navi che si dirigono a Paragon, alle loro spalle Hairan brucia.

martedì 2 settembre 2008

Il momento della verità - Ep. 17

Hairan tra le altre cose è nota anche per i dottori, vicino all'ambasciata sorge un palazzo dedicato a loro, dove possono svolgere le loro attività e aiutare tutte le persona malate. Oggi per la prima volta si trova stracolma di feriti, purtroppo molti di loro non hanno neppure il tempo di essere curati o visti. In una stanza da solo c'è Ashard vicino a lui seduto su un lettino c'è Barron vistosamente bendato ma visibilmente soddisfatto, Tinud è in un'agolino con qualche benda e senza un cornino. Ashard riapre gli occhi e prova a guardarsi attorno, il primo che nota è Barron che accenna un sorriso "Ciao eroe... come ti senti?" Ashard non risponde subito si guarda in giro e nota anche Tinud, il fauno lo saluta con la mano. "Pensavo di essere morto..." dice Ashard con poca voce "...che è successo?" Barron fa un gran sorriso "Ci hai sempre presi in giro... te già sapevi? anche i Guardiani sapevano?" Tinud non dice nulla resta nel suo angolino, Ashard scuote la testa "non capisco... di cosa parli?" Ashard prova a muoversi, ma non ci riesce, si sente legato al letto, come se avesse qualcisa infilato nella schiena. Il ragazzo pensa che durante la battaglia qualcuno l'ha colpito anche li, e guarda Barron senza capire, Barron si alza e si avvicina togliendo di colpo le coperte. Tinud guarda da un'altra parte, mentra Barron prende qualcosa e cerca di farlo vedere ad Ashard, il ragazzino sente come se gli stessero tirando qualcosa, ma non capisce sente le mani, le braccia e... e vede quello che Barron gli mostra, qualcosa di piumato, bianco candido... delle ali. Ashard sgrana gli occhi ed inizia ad urlare, Tinud fa un salto dallo spavento e Ashard cade giù dal letto, il ragazzino inzia ad agitarsi alle sue spalle le ali sbattono senza controllo, tutto quello che non è assicurato a qualcosa vola via e si infrange a terra. Sentendo il fracasso gli infermieri entrano nella staza e vedono Tinud rannicchiato in un angolo, Barron in piedi basito, Ashard che si agita e urla sotto il letto. Gli altri due ragazzi vengono buttati fuori dalla stanza mentre gli infermieri cercano di farmare Ashard.

Quando ormai è sera Daneb arriva con Anton e Alaya, il guardiano più giovane si avvicina con passo deciso a Barron e Tinud "Che è successo!?" Barron guardando in viso Daneb risponde senza problemi "Pensavo gli avrebbe fatto piacere sapere chi era... io..." "Te niente! Non dovevi! Non è compito tuo!" urla Daneb "Non ti rendi conto di che cosa ti trovi davanti! Tornate nelle vostre stanze e restateci fino a quando sarete dimessi!" Barron e Tinud annuiscono e se ne vanno, Anton passa vicino a Daneb ed entra nella stanza. Ashard è rannicchiato tra il letto e il muro "Ashard hai guadagnato la conoscenza del messaggero, ora siamo pronti per lo scontro con il messaggero oscuro..." Anton si rivolge al ragazzo con voce calma, Ashard invece non reagisce troppo bene "Che mi è successo! perchè ho queste cose!?" Daneb non capisce la domanda "Ashard sei il messaggero, dovresti essere pronto a comandare l'esercito delle terre libere" Ashard urla "Non so cosa faccio qui, ho fatto una battaglia e sono finito in ospedale e te mi dici che io dovrei comandare un'esercito!!! ma siete impazziti!!" Ashard si alza, le sue ali sono più grandi di quelle di un normale Shapha, in più il messaggero ha due ali più piccole posizionate all'altezza dei reni. Ashard guarda Anton "Voi sapevate qualcosa vero?! Ecco perchè ero protetto da due guardiani! perchè voi sapevate già qualcosa!" Anton "Pensavamo che il messaggero aquisisse da solo la conoscenza, come accadde sedici anni fa... si, noi sapevamo. Il consiglio ha tenuto nascosta la tua vera data di nascità, sei stato generato dagli dei nel ventre di tua madre, te non sei figlio di Dealon" "NOOOO!!" urla Ashard "...mio padre era un grande guardiano!" Daneb interviene "Ashard non parlare così! è tutto vero, papà era morto da tempo quando la mamma è rimasta incita di te, e non c'è stato nessun altro uomo". Ashard si guarda attorno imbestialito, nota la finestra e ci si scaglia contro, il ragazzo cade su un tetto e rotola nel viottolo accanto, un salto di una decina di metri che sembra non scalfire Ashard. Alaya guarda Anton "Ci penso io...", e la donna vola fuori dalla finestra rotta.

Ashard corre affannato per le vie strette lontano dalla folla della strada, improvvisamente un gruppo di soldati si avvicina a lui, il ragazzo non sa dove andare ed inizia a sperare che non lo vedano, i soldati sono sempre più vicini finchè non spuntano da dietro un'angolo, uno di loro guarda verso Ashard, il ragazzino è spaventato e furibondo però si accorge con stupore di una cosa; il militare non lo vede, si volta e prosegue la sua strada con gli altri, Ashard non comprende però ne approfitta e corre via. Dopo un pò di strada nei viottoli Ashard si trova di fronte alle mura, alte più di 15 metri, il ragazzo si guarda attorno per cercare un varco, poi improvvisamente si ricorda delle ali che ha guadagnato.
Alaya nel frattempo sorvola la città in cerca del messaggero, ha letto dei suoi poteri, e sa che può essere difficile se impara ad usarli, improvvisamente vede qualcosa vicino alle mura e si ferma in volo ad osservare. Ashard prende un bel respiro e si concentra sul bersaglio, la in alto, si da una spinta e le piccole ali battono due volte e il ragazzino si trova a metà strada, a quel punto le ali si spiegano e Ashard vola alto oltre le mura superandole di una distanza immensa per un'uomo, Alaya parte all'inseguimento e si rende conto che la cosa è molto dura. Ashard si rende conto di essere in volo e di non saper usare le ali, pochi secondi dopo si rende conto che sta cadendo come un fulmine verso terra. Da quell'altezza vede il fiume Ser, i boschi, addirittura le montagne lontane dove si trova Sefiro la città degli Shapha, poi il nulla, il ragazzo sviene nell'impatto con il terreno.

Daneb guarda Anton "Cosa facciamo adesso?" il guardiano anziano annuisce "Abbiamo giocato con forze più grandi di noi, ora sappiamo solo che i messaggeri ci sono, però non sappiamo dov'è il messaggero oscuro... questo non è bene" Daneb pensa poi riprende "Ma se Ashard ha reagito così, potrebbe essere successo lo stesso al messaggero oscuro" "Potrebbe..." risponde Anton "... ma potrebbe non essere così, le orde ultimamente erano ben organizzate, c'è una mente sopra di loro, con spie ben informate. Dobbiamo tenere segreto quello che è successo" Daneb annuisce.

Ashard apre gli occhi e si trova sopra un letto di foglie, si guarda attorno e vede qualcuno vicino ad un fuoco "Chi sei?" pronuncia il ragazzo, la persona vicino al fuoco si volta sorridente, è una donna alata... è Alaya "E' stata dura trovarti, quando ti sei messo a volare non ti vedevo più. I tuoi poteri sono già al massimo, ormai devi solo controllarli" Ashard si strofina le mani sul viso e si tira su "E chi ti dice che io li voglia?" Alaya mette qualche ramoscello nel fuoco, il sole è già basso e cielo è rosso "Ormai li hai, è un dono, a questo punto fossi in te li userei... c'è una guerra, usali per farla finire". Ashard annuisce "io volevo aiutare il mio popolo, ma ora... a me non piace comandare non voglio la responsabilità di un'esercito" Alaya sorride "Ashard, io ero una di quelli che voleva dirti subito chi eri, la nostra intenzione era di portarti al consiglio e di addestrarti da subito, ora saresti pronto", Ashard si avvicina al fuoco e si siede sistemando quelle ingombranti ali "Perchè non l'avete fatto... alla fine il mio dovere sarà quello di guidare l'esercito... che lo voglia o no" "Anton..." risponde Alaya "...Anton pensò che era meglio farti crescere in una famiglia vera, con problemi normali e non come un burattino del consiglio" Ashard guarda la Shapha "Te volevi un burattino?", la donna scuote la testa "Sono una guardiana, non ho il tempo per avere una famiglia, e ne avrei approfittato per farti da mamma" Ashard sorride "Davvero?" la donan annuisce "Allora finirò il mio addestramento, per difendere mia madre e anche te" Alaya sorride e abbraccia il ragazzo, poi lo guarda negli occhi "Ashard, ti porterò a Sefiro dove ti troverai tra esseri che ti comprenderanno di più..." "Tra gli Shapha?" risponde sorpreso il ragazzo "Si, li non ti sentirai diverso e ti insegneranno a volare e a combattere come un'essere alato" Ashard annuisce.

Anton con affianco Daneb esce dall'ospedale, improvvisamente un soldato arriva richiamando l'attenzione di Anton urlando il suo nome "Soldato calmati, dimmi qual'è il problema" il soldato non riprende neppure fiato "Signore le orde! sono fuori dalle mura!!" Daneb guarda di scatto Anton "Signore che sappiano già?!" Anton "Questo no lo so, ma il loro terribile tempismo mi turba molto, Guardiano Daneb, fa preparare i soldati, schierati sulle mura e alle porte... possiamo solo attendere ora".

giovedì 28 agosto 2008

La grande alleanza - Ep. 16

Bauser scoppia a ridere "Toriak! vecchio amico!" il Krowl sorride "Bauser! non mi dire che questo sarebbe il contingente con cui ti dovevi incontrare? na donna un bambino e... beh l'unico valido un Krowl!" Bauser bela "Siamo stati attaccati e loro hanno deciso di stare con noi" Toriak continua a sorridere "Bene! le cose migliorano, avete già parlato con Bognar?" Bauser scuote la testa e Toriak continua "Bene allora andiamo aprenderlo, penso sia ansioso di finire questa guerra". Dopo aver chiacherato un pò con Liandra il gruppo si comincia a muovere, l'orda del nord ha raddoppiato le sue dimensioni, ora sono quattromila uomini che si muovono agili nel bosco verso la parte nord del deserto di roccia, dove secondo Toriak dovrebbe trovarsi Bognar.
Il viaggio dura una giornata e appena fuori dal bosco si trovano davanti la piana del deserto di roccia, ma incece di trovarla desertica come sempre, trovano migliaia di uomini, l'orda del sud che combatte contro l'esercito delel terre libere per Eron. Liadra guarda Barros "Dobbiamo aiutarli, sarà una prova importante..." il Fauno pensa "Sarebbe una prova, penso sia giusto, però qualcuno deve avvertire Bognar se si unisce a noi in battaglia avremo la meglio nel minor tempo!", Liandra sorride e sente qualcosa che l'afferra Lian alza lo sguardo e vede qualcosa, uno Shapha sta portando via Liandra! Il ragazzino richiama l'attenzione di tutti, ma Liandra viene portata via. Bauser prende Lian e lo porta al sicuro seguito da Toriak, l'orda del nord si butta in battaglia. Bauser tiene Lian e cerca di calmarlo "Lian calmati, le perdite sono inevitabili in questi momenti, calmati e ascoltami" Lian annuisce agitatissimo "Ora sei te l'ambasciatore di Hairan, devi contattare Bognar, vai di la..." indica una strada che costeggia il bosco "...avrai a disposizione degli uomini, parlerai con Bognar e lo porterai qui" Lian scuote la testa "Non posso non so come fare!" Barros "Sei più saggio di quello che pensi, vai, abbi coraggio... Liandra sapeva a cosa andava incontro, io lo so... tutti noi lo facciamo per un'ideale che magari non avremo la fortuna di godere, e ora tocca anche a te" Lian annuisce e con un gruppetto di uomini si inoltra nel bosco.

Le persone che accompagnano Lian nella missione non sono certamente rassicuranti, ma sanno che la loro vita è in perricolo da quando hanno rinunciato alla ribelione, e ora quel ragazino striminzito è la loro unica speranza di uscirne vivi.
I rumore della battaglia è vicino, sembra quasi che il gruppo sia braccato da quel frastuono, Lian cammina veloce ma quella tunica che da giorni è diventata scomodissima è un peso, improvvisamente il ragazzini si ferma e borbottando si toglie la tunica rimanendo con un paio di pantaloni pregiati da aprendista e una maglia leggera di seta. Gli uomini lo guardano dubbiosi e quando il ragazzo riparte lo seguono prendendolo un pò in giro per gli abito, non proprio comodi per la loro missione. D'improvviso degli Shpaha rinnegati notano il gruppo in fuga, immediatamente si orgnaizzano e pratono spediti in picchiata. Il grupo non nota nulla e due ribelli vengono abbattuti, Lian si volta e vede uno Shapha che gli si sta gettando contro, per fortuna la spada di un fauno ribelle lo abbatte. Il ribelle intima a Lian di fuggire proprio nel momento che uno Shapha colpisce alla spalla il fauno, Lian senza pensare prende un bastone colpisce l'uomo alato in pieno volto rompendogli il naso. Il fauno rimane fermo a guardarlo, non si sarebb emai aspettato una reazione così, Lian tremante lascia il bastone e corre via verso il presunto nascondiglio di Bognar.
Lian corre come un disperato sentendo dietro di lui le mani degli Shapha che si agitano; quando Lian si volta per vedere quanto sono lontani, sbatte contro qualcosa e cade a terra, il ragazzino sente che è la fine, si volta e vede un'enorme farnint. "Uccidimi e facciamola finita!" urla Lian con le lacrime, il grosso farnint lo guarda e poi fa dei cenni a degli altri uomini. "Tu chi sei?" il farnint si rivolge al ragazzino, Lian non risponde impaurito "Chi sei??!" Lian apre la bocca ma le parole non gli escono "Mandare un bambino a fare il lavoro di un'uomo, ecco il risultato... Chi ti manda!" "Sono un'apprendista dell'Ambasciata di Hairan" pronuncia Lian con un filo di voce, "Hairan? ma non doveva venire un'Ambasciatore? cos'è siamo così poco importanti che ci mandano un bambino!?" Lian si sente già fatto a pezzi "no... no... io, sono stato mandato perchè ero il più piccolo e meno visibile... i ribelli di Bauser stanno combattendo con i soldati delle terre libere, ci serve il vostro aiuto", quando finisce di parlare Lian fa un sospiro e guarda il farnint senza neppure essere sicuro che sia la persona giusta. Il farnint lo guarda "In questo caso parleremo dopo, resta qui e attendi la fine della battaglia..." detto questo alza un braccio ed ordina la carica. Il Clan di Bognar parte di corsa verso la battaglia.

martedì 5 agosto 2008

La battaglia per Hairan - Ep. 15

Le porte di Hairan si aprono, ci sono duecento o trecento metri prima di imbattersi in quel nuvolone di polvere dove l'orda si sta battendo con i soldati di Hairan. L'ordine di attacco viene urlato e le prime linee iniziano l'avanzata, prima a passo di marcia, poi al secondo ordine comincia al corsa verso la battaglia. Ashard e i suoi amici iniziano a correre tirati dalla corrente di soldati, il cielo è solcato dagli Shapha che si scontrno con i loro simili rinnegati, al comando del battaglione alato c'è Alaya, la sua abilità in volo è ammirata da tutti, riesce a scambiare rapidi colpi con la spada ai suoi simili seguiti da abili giochi di magia. Sulla terra i Guardiani spazzano via gli avversari che si parano davanti con rapidità.
Anton salito sulle mura con i generali guarda la scena "Finchè la città sarà territorio di guerra direi che è meglio spostare la popolazione a Paragon", uno dei generali si gratta al fronte "Ma in questo modo se le orde dovesserò avere la meglio non potremmo scappare" Anton si volta verso di lui "Se le orde dovesserò avere la meglio vuol dire che non ci sarà più nessuno che può scappare".
Sul campop di battaglia Balthazar abbatte ogni cosa gli si para davanti, Tarkon al suo fianco tiene il numero dei nemici abbattuti, l'esercito di Paragon sembra nettamente in vantaggio. Barron e Tinud dimostrano di essere perfettamente sincronizzati combattono fianco a fianco aiutandosi a vicenda, poco lontano da loro nella furia della battaglia c'è Krinik che dimostra il motivo per cui è istruttore, con un'abilità inimmaginabile abbatte avversari anche più grossi di lui. Nelle file nemiche continuano a spingere per venire avanti tutti i ribelli, fauni, uomini... tra di loro c'è ne uno, arrivato la notte prima, in mano tiene una spada e nell'altra una sfera di luce, cammina tra i suoi compagni di battaglia, nessuno lo ferma o lo ostacola, dal fumo e dalla polvere appare Balthazar che abbatte gli avversari a coppie, Tarkon lo supera di corsa facendo roteare l'ascia. Dal nulla un gruppo di ribelli si apre e tra di loro appare un soldato ribelle che alza una sfera di luce... Balthazar e Tarkon si fermano, Tarkon sacramente contro i ribelli e lancia l'ascia contro il soldato, che in quel momento lascia cadere la sfera di luce. Sulle mura Anton osserva la battaglia dando ordini agli Shapha per dirigere le truppe, improvvisamente una luce nel campo di battaglia, qualcosa di innaturale, sembra che in quel momento tutto si fermi; Balthazar si copre il viso e sente il calore circondarlo, gli sembra di non toccare neppure terra, comunque perde coscenza. Tarkon non si è neppure preoccupato di protegersi, sente gli occhi bruciare e il respiro gli viene mozzato di netto. Altri soldati che si trovavano li vengono lanciati via come fuscelli. Ashard si rialza, attorno a lui non c'è nulla, i soldati che combattono sono lontani e lui si trova addosso solo un pò di polvere, non capisce che cosa sia successo, davanti a lui un soldato ribelle, tiene in mano una spada ed avanza verso di lui, Ashard si mette in posizione di difesa, il soldato attacca e il ragazzo parte a sua volta. Dopo pochi attimi Ashard sente un dolore al petto poi solo silenzio.

La battaglia per Hairan continua senza tregua, però l'orda sembra meno convinta di prima e adesso l'esercito di Paragon avanza con meno problemi. Galoyar approfittanto di una breccia creata da un'esplosione nelle file dell'orda avanza, i ribelli iniziano a disperdersi. i Volti dei generali iniziano a distendersi, la battaglia è vinta, in mezza giornata di scontri. "Guardiano Anton, abbiamo vinto!" Anton sospira "Qualcosa è successo, questo è l'inizio, troppo faciel è stato" i generali ridono "Anton non ti preoccupare, hanno esagerato credendo di battere Paragon! tra qualche giorno avremo certamente notizie da Eron con lo stesso esito" Anton guarda i generali "Sono vecchio e perennemente pessimista, spero che questo sia il mio ultimo errore".

martedì 29 luglio 2008

Verso il campo di battaglia - Ep. 14

La prima armata formata di Shapha era partita al mattino da Paragon e si trovava già sulle mura di Hairan. Le orde erano accampate attorno alla città, il campo di battaglia era enorme e pronto ad accogliere i soldati. Daneb era sulla stessa nave di Ashard, il Guardiano si avvicina al fratello e gli posa una mano sulla spalla: "Non ti preoccupare si è salvata..." "E tu che ne sai?" risponde Ashard con un tono abbastanza aggressivo "....lo so perchè quelli là non sono peggio di te quando eri piccolo" sorride Daneb mentre Ashard si gira scostando la mano del fratello "Vedo che non te ne frega niente sennò saresti in pensiero pure te!" detto questo si allontana. Daneb abbassa lo sguardo pensieroso poi si mette alla ricerca di Anton.
Il Guardiano membro del consiglio e rettore dell'accademia si trova a prua, da solo a meditare, Daneb si dirige verso di lui "Cosa ti preoccupa Guardiano?" Daneb si ferma "Mio fratello, non è pronto alla battaglia... non era pronto nemmeno per entrare in accademia" Anton non si volta, fa un sospiro "Sai che non gli può succedere nulla, al momento è più al sicuro lui di tutti noi" Daneb si avvicina di più ad Anton e abbassa la voce "E se ci fossimo sbagliati? Se non..." Anton lo interrompe "Questo non è rispettoso verso tua madre" "Si mi scusi..." risponde Daneb abbassando lo sguardo mentre Anton volta leggermente il capo "Non ti devi scusare con me" sorride il Guardiano.
"SHAPHA!!" la vedetta richiama l'attenzione sugli Shapha che tornano dalla terra ferma, manca poco e si vedono i soldati che combattono sotto le mura sulla strada che porta a Jeffer. I soldati sulle navi inizano ad uscire sopracoperta, stringono le armature e indossano gli elmi, gli Shapha fanno un passaggio radente su una nave i soldati li guardano coprendosi gli occhi dalla luce del sole. I quel momento un tonfo, tutti si girano, la vedetta è a terra trafitta da una lancia, troppo lontani per un braccio normale, ma vicini per degli Shapha rinnegati! Gli arceri inforcano le frecce e puntano in alto, ma il sole li acceca. Altri passaggi radenti e altri morti sul ponte, dalle altre navi i soldati non possono fare nulla, troppo lontani anche per le frecce. Sulla nave sotto attacco uno Shapha passa bassissimo e un Krowl con un colpo d'ascia lo abbatte sul ponte, l'uomo volante cadendo lascia cadere una botte di qualche kilo che rotola da un lato, un'altro Shapha a qualche metro in volo richiama l'attenzione di un soldato che prepara l'arco, lo Shapha sorride e genera una palla di fuoco. Il Soldato scocca la freccia e lo Shapha lancia la sua palla di fuoco. Un boato raggela gli uomini sulle altre navi, la nave attaccata sta affondando circondata dalle fiamme, gli Shapha puntano la nave di Anton, riconoscendolo sulla prua. Daneb, Galoyar, Barron, Tinud e Ashard estraggono le spade insieme a tutti i soldati sul ponte. Gli Shapha si avvicinano rapidi e puntano le vele, Galoyar si prepara e appena uno Shapha gli passa sopra lancia in aria la spada colpendolo in pieno sull'ala, l'uomo volante cade sul ponte e Galoyar lo raggiunge, recupera la spada e lo prende per il collo lanciandolo fuori bordo. Daneb si guarda rapido attorno e con la spada taglia di netto una corda che teneva le vele, una vela si gira e due Shapha ci finiscono dentro cadendo sul ponte, Barron fa roteare la spada e colpische uno dei due Shapha caduti nel costato, Tinud lo abbatte successivamente con una doppia zoccolata in faccia, i due amici si danno uno sguardo di intesa e proseguono. Ashard si trova faccia a faccia con un'avversario che è sceso sul ponte a combattere, il ragazzo dimostra la sua grande abilità con la spada tenendo a bada uno Shapha che sembra molto abile. Lo Shapha con un fendente sorvola la testa di Ashard che si abbassa e trafigge la gamba dell'avversario, lo Shapha si alza in volo portandosi via la spada del ragazzo che rimane disarmato. Anton si trova circondato da due avversari che partono in contemporanea con la spada, il Guardiano ferma entrambi con il basone, lentamente le ginocchia dell'uomo si piegano ma, improvvisamente, i due Shapha si mettono ad urlare e si gettano in mare, Galoyar vede la scena e sorride. Ashard evita gli avversari difendendosi come può, improvvisamente uno Shapha lo attacca alle spalle, Ashard si volta di colpo e vede una manona che prende l'avversario per la faccia e lo lancia contro l'albero maestro, Ashard nota Balthazar che abbatte un'altro volatile. Uno Shapha che porta una botte si avvicina al parapetto, Tarkon, un Krowl anchesso messo a protezione di Ashard, lo vede e lancia l'ascia contro di lui, il colpo fa una scintilla seguita da un boato ed una fiammata immensa. Quando la fiammata si ritira si veodno gli Shapha battere in ritirata, le vele purtroppo hanno preso fuoco, Anton guarda la costa ormai vicina.
Le navi raggiungono il porto e gli uomini scendono rapidi, ogniuno ha già le proprie istruzioni e tutti corrono alle porte della città. Anton resta nelle retrovie con i generali ad organizzare la battaglia, Ashard e i suoi amici si trovano in mezzo a soldati di vario genere, veterani e non, come loro. Alle spalle di Ashard, come due ombre ci sono Tarkon e Balthazar. Le porte sono chiuse e i soldati all'esterno stanno facendo la strada per l'esercito di Paragon, la battaglia per Hairan sta per iniziare.

mercoledì 23 luglio 2008

Errori - Ep. 13

Anton e Olan stano conversando sulle prossime mosse, camminano lenti vicino alle finestre che danno sulla città, improvvisamente si sente la voce di Alaya, fortemente alterata: "...ma come!! una settimana senza notizie e non ci dite nulla!!??" Anton e Olan accorrono subito: "Che succede Alaya?" parla Anton posando una mano sulla spalla della Guardiana "Da una settimana i fauni del bosco ululante non si fanno più sentire! e adesso ci vengono ad informare!" il soldato, un fauno dell'esercito delle terre libere guarda Anton che lo guarda a sua volta "Che è successo?" il soldato degluttisce "Ogni due giorni arrivano informazioni dall'avamposto del bosco, ma da una settimana questo non accade più, pensavamo facessero fatica con le orde che passano sempre più frequenti" Anton sospira "Quali sono gli ultimi movimenti delle Orde?" il soldato abbassa lo sguardo "L'ultimo messaggio ci è arrivato oggi da Jeffer, era per questo che ero qui... sono a circa dieci kilometri da loro adesso..." Anton sgrana gli occhi "E' inaspettato questo..." Alaya guarda Olan e Anton "Proprio ora che la nostra armata più forte sta si è allontanata". Olan guarda Anton "A cosa pensi?" "Qualcuno ci osserva da molto vicino" pronuncia deluso Anton, Olan mette una mano sulla spalla di Anton "Un'armata come quella non passa inosservata, la possiamo richiamare..." Alaya scuote la testa "un giorno per andare e uno per tornare, se ci andiamo noi, ma quella è un'armata Farnint se tutto va bene saranno qui tra tre o quattro giorni... Jeffer e Hairan potrebbero non esistere più" Olan scuote la testa "Cosa possiamo fare? siamo senza difese allora?" Alaya guarda anton, sapendo a cosa sta pensando "Anton, solo te puoi prendere questa decisione" Anton si avvicina ad una vetrata e guarda verso l'accademia "Soldato..." si volta verso il fauno che aveva seguito tutto il discorso "...vai all'accademia e di alla guardia di far preparare tutti i cadetti, Alaya fai preparare le navi, andiamo a Hairan dove tu ci aspetterai". Olan fa un passo indietro "Ma ci sono ragazzi che non si fanno neppure la barba la dentro!" "Ma sono la nostra unica speranza" Anton si volta nuovamente verso l'accademia, Alaya fa qualche passo per allontanarsi poi si volta "Il ragazzo?" Anton annuisce: "Troppe cose inaspettate, troppi errori sono stati fatti. Tarkon e Balthazar lo dovranno seguire, ma dovrà andare anche lui, se non abbiamo fatto altri errori sarà molto importante averlo sul campo", Alaya annuisce e si lancia in volo da un'uscita appositamente predisposta. Olan si avvicna ad Anton "Lui sa?" "Non penso che gli sia mai stato detto nulla, mi spiace che debba cresce nel peggiore dei modi".

"E' bravo..." un soldato si affianca a Krinik che sorride e si fa un abelata "Si quel ragazzo è molto bravo", davanti a loro Ashard e Barron si stanno sfidando alla spada, la forza del Farnint è fortemente limitata dall'agilità innaturale del ragazzo. Il soldato continua: "Ci sono Shapha che lo invidiano per quello che fa senza ali" Krinik orgoglioso del suo alievo: "Se gli regalassi un paio d'ali li metterebbe tutti in fila" il fauno si fa una belata mentre Barros con un colpo deciso sulla lama di Ashard gli fa saltare via la spada, il ragazzo indietreggia ridendo "Guarda che senza mani non ho un gran futuro" Barron rinfodera la spada "So dove colpisco, non ti devi preoccupare" Tinud si avvicina a Barron e gli da una pacca sulla schiena "Il nostro bestione stupido rimane il migliore con la spada!" Barron ride "Grazie pecora!". Krinik arriva calmando i ragazzi "Ricordatevi che la fuori è più dura, se fosse stato un nemico Barron se la portava a casa la tua mano", Ashard annuisce tirando su la spada e rimettendola a posto. La porta si apre d'improvviso e un soldato entra di corsa e parla con Galoyar, il Farnint rimane serio, il viso non fa trasparire nulla, annuisce e guarda gli alievi e gli istruttori. "Signori, preparate le vostre cose, al consiglio serve il nostro aiuto domattina si parte per Hairan!" nel mormorio degli alievi Ashard rimane fermo poi si volta verso Krinik "che succede?" "Non lo so ragazzo, ma lo sapro a breve" senza aggiungere altro Krinik segue Galoyar per avere maggiorni informazioni.
In serata tutti gli alievi sono nello spiazzo davanti al grande portone, Anton spunta da un un balcone, guarda tutti i ragazzi e gli istruttori, al suo fianco i Guardiani del consiglio che sono rimasti a Paragon: "Alievi!" richiama l'attenzione di tutti "...mi spiace che si debba arrivare a questo, mi spiace che qualcuno di voi forse non tornarà, ma Paragon e le terre libere hanno bisogno di voi! Chi non volesse partire può restare qui, non sarà obbligato... gli chiederemo solo di difentere Paragon in caso estremo" Anton prende un bel respiro "Hairan sta per essere attaccata, abbiamo poco tempo le nostre navi più veloci ci porteranno la in un giorno e mezzo... sperando che le truppe resistano fino ad allora. Gerarchicamente sarete considerati Araldi, gli alievi del quarto anno invece avranno tutti i diritti di un Guardiano Semplice, ora seguite i vostri istruttori" Anton si ritira dopo quest'annuncio, Ashard guarda Krinik "Jeffer? mia mamma?". Krinik lo guarda "Hanno dovuto scegliere, Hairan è strategicamente i mportante, e quindi..." "JEFFER!? Che ne è stato!!" tuona Ashard tant'è che qualche alievo si volta verso di lui, Krinik alza la voce "Ashard! Un Guardiano deve pensare alle Terre Libere e a nient'altro!" "E CHI SE NE FREGA VOGLIO SAPERE DI MIA MADRE!!" gli occhi sono già lucidi e i pugni chiusi "ASHARD! sono un tuo superiore!" Krinik cerca di farsi valere sapendo quello che prova il ragazzo. D'improvviso una manona prende Ashard per il colletto e lo tira su "Vieni con me!" Balthazar, un grosso Farnint, lo prende e lo porta sulle mura dell'Accademia. Una volta arrivati Ashard viene lanciato contro una feritoia da dove si può vedere la costa quando c'è bel tempo, purtroppo, questa notte si vede solo una nube infuocata. Ashard non capisce "Cos'è!?" Balthazar con la più totale calma "è Jeffer che brucia", Ashard si volta di scatto urlando e cercando di passare per la fessura, il Farnint lo prende e lo trascina per terra "Dove vuoi andare! pensi di poter fare qualcosa?! pensi che sarebbe più saggio salvare Jeffer e perdere Hairan!? Guarda invece! Guarda cos'hanno fatto! Piangi pure per quello che hanno fatto, dopo domani avrai l'occasione e la forza per fargliela pagare, e una volta che li avremo spazzati via andremo a riprenderci Jeffer! NOI SIAMO GUARDIANI!!".
Nella nottata l'eserci di Paragon l'ascia l'isola alla volta di Hairan.

Su una nave senza insegne, a metà strada tra paragon e la costa, degli uomini scrutano il cielo, improvvisamente qualcosa atterra a prua. Gli uomini prendono le armi e si preparano a combattere "Shapha!" urla uno di loro, subito tutti corrono a prua e si trovano di fronte un'essere leggiadro, una donna alata, ma con le ali nere come la notte. Gli uomini stupiti e impauriti indietreggiano "Chi sei?" chiede qualcuno "sono chi voi attendete..." con passo leggero passa tra di loro e si avvicina ad uno di essi che subito si inginocchia "Signora siete giunta finalmente... la vittoria è nostra" la donna carezza il viso dell'uomo e lo alza perchè possa vederla in volto "Tu sei il mio messaggero prendi..." la donna porge una spada all'uomo "mia signora?" l'uomo prende la spada dubbioso. "Dopodomani non affronterai nessuno, tranne un ragazzo sarà scortato da due Guardiani, un Krowl e un Farnint" l'uomo sgrana gli occhi "come posso battere da solo due Guardiani?". La donna porge all'uomo una sfera di luce "tieni questa sempre con te, quando la lascerai il mio potere si libererà e ti farà strada, al quel punto trafiggerai il ragazzo, dopo di che avrai fatto il tuo dovere e sarai libero" l'uomo prende gli oggetti e china il capo, dopo poco sente l'aria muoversi e la donna volare via.

martedì 15 luglio 2008

Toriak di Nuum - Ep. 12

Lian cammina vicino a Liandra che conversa tranquilla con Bauser, alle loro spalle un contingente dell'orda del nord di circa duecento uomini. La foresta è fitta, ma i tre sono preceduti da un gruppetto di esploratori, gli uccelli canticchiano senza problemi e Lian si sente tranquillo, quasi più tranquillo di quando a proteggerlo c'era Goron.
Improvvisamente Vopos che li precede di pochi passi si ferma, anche Bauser si blocca ed inizia ad annusare l'aria, Lian lo fissa e prova ad annusare l'aria, purtroppo però oltre all'odore di stalla di Barros non sente. Vopos si volta verso il fauno: "Da ovest... un piccolo gruppo" Barros annuisce e richiama i suoi uomini, Vopos prende il fido martello sempre agganciato sulla schiena. Lian Guarda il Krowl, la testa del martello è grande quasi come il suo petto, da un lato piatto e dalal aprte opposta una punta leggermente curva, praticamente un grosso piccone. Vopos si avvicina a Bauser chiedendogli quattro soldati, Bauser annuisce al Guardiano e da ordine ai suoi di eseguire i suoi ordini, un pò riluttanti i quattro seguono Vopos.
La foresta è fitta anche per gli esploratori dell'orda ribelle, sono una decina e si muovono lenti, comunque sempre meglio dell'orda del Nord. Vopos divide il suo gruppetto in due, due uomini da un lato e due dall'altro, come per circondare gli avversari. L'orda si avvicina, Vopos si mette in ginocchio e si concentra, i ribelli non sono lontani si sente il metallo delle loro spade che batte sulle piante. I quattro dell'Orda del Nord si affiancano ad una decina di metri dai nemici, Vopos si concentra sul suo elemento, entra in sintonia con la terra. I ribelli arrivano poco lontano dal Krowl e lo notano, Vopos sorride alzando la mano al cielo, in quell'istante la terra ruggisce ed inizia a tremare. I ribelli rimangono spiazzati, sanno di avere di fronte un Guardiano, i quattro dell'Orda del Nord attaccano, Vopos impugna il martello e si lancia all'attacco. L'orda ribelle non si aspettava un'attacco a sorpresa, men che meno da un Guardiano, i cinque in mochi minuti spazzano via i ribelli.
Lian dopo aver sentito la terra produrre quei suoni terrificanti si è aggrappato ad un albero, Liandra seria guarda nella direzione dove era svanito Vopos, Bauser annusa l'aria e sente anticipatamente l'esito della battaglia e annuisce: "Siamo salvi per ora, ma non è più sicuro qui, dobbiamo viaggiare anche di notte". Vopos spunta tra gli alberi, poco dietro i soldati dell'Orda del nord soddisfatti dell'esito della battaglia, subito i quattro corrono a raccontare l'impresa e lodano subito il Guardiano.
L'ave eliminato gli esploratori ribelli ha dato un leggero vantaggio all'aorda di Bauser, ma prima o poi i corpi verranno trovati e la caccia ricomincierà, ancora più spietata. Bauser, Laindra e Vopos camminano vicini e confabulano tra di loro, Lian rimane un pò indietro attratto anche dalla natura che lo circonda, fiori e piante che ad Hairan si vedono solo nei libri. Lian si ferma spesso e volentieri a guardare quello che la natura riesce a produrre. Nessuno gli dice nulla, almeno lui riesce a non pensare all'Orda che li sta seguendo. Lian attratto da un fiore rosso fuoco si inginocchia vicino ad un albero, il fiore è qualcosa di meraviglioso, mai visto neppure nei libri, il ragazzino ne approfitta subito per cercare un foglietto e una matita per disegnarlo quando improvvisamente vede qualcosa di strano vicino al fiore. Una scarpa... Lian alza lo sguardo e segue la gamba tozza non molto lunga, che gli fa subito raggiungere il corpo forte e robusto, un Krowl... un Krowl con un'armatura dei ribelli... "RIBELLI!!!" Lian salta indietro e subito Vopos si trova di fronte a lui martello alla mano "Dammi la scusa che cerco..." dice Vopos verso il Krawl ribelle. Bauser mette la mano sul martello del Guardiano e fa cenno di no, poi indica un'altro Krawl che si avvicina: "Siete voi i traditori della ribelione?!" nessuno risponde non sapendo che reazione potrebbe arrivare "Sono Toriak di Numm! Se non siete voi quelli che cerco dovrò eliminarvi!".