martedì 20 maggio 2008

Paragon. Ep.4

La mattina del terzo giorno, il sole era appena spuntato e lei era li, il sole l'illuminava e lei risplendeva stupenda. Paragon, la città della libertà, ogni razza è uguale all'altra le differenze non sono considerate. Nel porto vi sono ancorate varie navi da guerra, commerciali e da trasporto passeggeri, verso destra si possono vedere gli attracchi degli How, non ostante possano nuotare hanno creato delle navi che possono andare sotto il mare, i ragazzini le guardano increduli avendone sentito solo parlare. I tre corrono da un lato all'altro della nave, sulla sinistra si vedono degli enormi galeoni attraccati a moli sorvegliati, Daneb inizia ad istruire i tre "quelli sono i moli Ambasciatoriali, li le delegazioni diplomatiche hanno attracchi parsonali", i Galeoni sono giganteschi, fregi d'oro e colori sgargianti che identificano le varie delegazioni. La nave lentamente si porta vicinino al molo, nel girarsi porta davanti agli occhi dei tre futuri cadetti l'immane mole del palazzo del consiglio di Paragon, un'enorme cupola con un'affusolata torre alta una cinquentina di metri, sulla destra a circa un kilometro dal consiglio sorge l'accademia. Una torre altissima a forma di cono, suddivisa in sei aree che si congiungono alla torre centrale, le sezioni più basse sono costruite a terrazze, ogniuna adibita ad allenamenti diversificati. Un gigantesco castello vicino all'Accademia è la caserma militare dove si allenano i soldati.
I ragazzini e Daneb scendono dalla nave, i tre si stano gustando gli ultimi momenti di libertà da bambini, Daneb lo sa e li lascia sfogare raccomandandosi solo che non si allontanino, i quattro si dirigno verso il palazzo del consiglio dove Daneb dovrà ragguagliarlo dell'accaduto. La passeggiata è lunga e Daneb ne approfitta per spiegare ai tre, poco interessati, come funziona Paragon; "...a capo di tutto c'è il consiglio, sei uomini e sei donne che decidono su tutti i fatti più importanti che riguardano Paragon e le terre libere... non governano, decidono secondo le leggi, non fanno le leggi quelle le ha decise il popolo quando ha fondato Paragon. Sotto il consiglio c'è il senato, che prende le decisioni più... terra terra... principalmente si occupa della parte diplomatica e di mantenere i rapporti con le varie città che fanno parte delle terre libere, della costruzione di strade e case... sotto di essi vi sono i guardiani e poi i soldati che fanno parte dell'esercito delle terre libere..." "Com'è strutturato l'esercito delle terre libere?" Daneb si ferma, quasi non si aspettasse una domanda, in realta pensava di parlare da solo e che i tre si fossero già dileguati. Barron lo guarda in attesa e Daneb fa un sorriso e continua "l'esercito è diviso in Guardiani e Soldati, benchè i guardiani facciano anche azioni diplomatiche... la forza è l'ultima risorsa da utilizzare, però se ci obbligano non ci tiramo indietro..." Daneb si fa una risata seguito dai ragazzini "...i Guardiani cono divisi in quattro gruppi: Cadetti, Guardiani semplici, Comandanti, Generali, definiti sempre Guardiani... anche i soldati si dividono in quattro gruppi: Reclute, Soldati semplici, Soldati, Capi..." Daneb guarda chi lo sta ascoltando e vede Barron e Tinud che si stanno gia menando per chi sarà un giorno Generale, Daneb li separa e tenendo Barron li mette in riga "nessuno di voi due diventerà Generale se non sapete controllare i vostri istinti! essere un Guardiano vuol dire essere un simbolo per il popolo, se non sapete dire una parola senza accapigliarvi ci sono ben altri posti dove andare, tipo l'osteria del porto di Hairan!" Daneb dopo la ramanzina cerca suo fratello.
Ashard si trova dinnanzi al grande portone del palazzo del consiglio, si volta e guarda il fratello "come si apre?" Daneb sorride "non si apre, solo il messaggero apre il portone del consiglio, e sapendo che il messaggero si rivela solo se c'è un grave disastro in vista... beh, spero non si apra mai" si fa una risata per non pensare al fatto che lui ha già visto una volta il messaggero. "ma da dove arriva il messaggero?" Ashard è curioso, più una cosa è misteriosa più lui si incuriosisce "ne parleremo un'altra volta, ora sono in ritardo..." Daneb taglia corto.

La sala del consiglio rappresenta l'uguaglianza e il rispetto per e tra il popolo che Paragon mette al primo posto, infatti la sala è tondeggiante con un enorme tavolo anchesso tondo al centro che simboleggia l'uguaglianza dei popoli del consiglio, la persona che deve conferire con il consiglio deve salire una scaletta che lo porta sul tavolo risultando di conseguenza più in alto del consiglio stesso, questo simboleggia proprio l'importanza che l'oratore ha nei confronti del consiglio. I tre ragazini restano fuori dalla sala appiccicati alle vetrate che danno sulla città, da li si possono vedere i cadetti che si allenano, piccoli puntini che si muovono sugli enormi terrazzoni dell'Accademia. Tra il palazzo del consiglio e l'Accademia un lungo viale alberato, un numero altissimo di persone che si muovono in ogni direzione lo invade, nella parte centrale le carrozze che portano i diplomatici o i visitatori in giro per la città.
Daneb entra con passo lento nella sala e si dirige alla scaletta, il consiglio lo osserva, non è la prima volta che si trova a parlare dinnazi a loro, ma questa volta il fatto è serio e teme che la cosa possa aggravarsi. "Guardiano Daneb, abbiamo saputo che un'orda ha attaccato Jeffer... ci spieghi bene" Sarthan prende la parola e chiede il rapporto di quello che è successo a Daneb, il Guardiano si volta verso di lui e fa un sospiro, Sarthan è un Generale come tutti i membri del consiglio, è un Farnint glorioso l'unica persona per cui un Farnint direbbe di essere più debole. "tre giorni fa..." comincia Daneb "...mentre mi trovavo in visita ai miei parenti. Un'orda di circa un centinaio di uomini ha assaltato la città, non ci sono state vittime... per fortuna il contingente del comandante Arkan era li e l'Orda non è neppure riuscita ad entrare in città..." una voce anziana lo interrompe "come sta tuo fratello... Ashard?" Daneb si volta verso la voce. Anton, umano, più vecchio di quanto lui non si ricordi di essere, ha combattuto la grande guerra, ha conosciuto il padre di Daneb "come sta?" Daneb non risponde subito, quando riordina le idee guarda Anton e risponde senza capire la domanda "bene...", "quanti anni ha?" Daneb riceve la seconda domanda, "quindici..." "il Comandante Arkan ci ha fatto sapere che è venuto con te" Alaya, una Shapha, sorride e lo guarda "spero di conoscerlo" "è qua fuori" risponde incosciamente Daneb. La riunione dura acora a lungo e i ragazzini all'esterno si stufano velocemente, la porta si spalanca e Daneb ne esce con affianco una splendida Shapha, i tre si innamorano subito... "La smettete di fare quella faccia da beoti?" Daneb li rimprovera scherzosamente "... dei guardiani non si comportano così", Alaya sorride "non rimproverarli su, siamo stati ragazzi anche noi..." "non li conosci, preferirei un'attacco di zecche del deserto" Daneb prende in giro i tre, mentre Alaya si avvicina a Ashard scompigliandogli i capelli "Ashard figlio di Dealon, è un piacere conoscerti, un futuro Guardiano che illuminerà il mondo" Ashard sorride "Spero di diventare bravo come mi fratello... ma c'è ancora tanta strada da fare" "Dipende solo dalle persone..." Alaya chiude il discorso e saluta Daneb, lenta con passo leggero si allontana... gli altri membri del consigli escono e salutano cordialemtne Daneb, qualcuno si avvicina, sorride e da una pacchettina ad Ashard.

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