martedì 2 settembre 2008

Il momento della verità - Ep. 17

Hairan tra le altre cose è nota anche per i dottori, vicino all'ambasciata sorge un palazzo dedicato a loro, dove possono svolgere le loro attività e aiutare tutte le persona malate. Oggi per la prima volta si trova stracolma di feriti, purtroppo molti di loro non hanno neppure il tempo di essere curati o visti. In una stanza da solo c'è Ashard vicino a lui seduto su un lettino c'è Barron vistosamente bendato ma visibilmente soddisfatto, Tinud è in un'agolino con qualche benda e senza un cornino. Ashard riapre gli occhi e prova a guardarsi attorno, il primo che nota è Barron che accenna un sorriso "Ciao eroe... come ti senti?" Ashard non risponde subito si guarda in giro e nota anche Tinud, il fauno lo saluta con la mano. "Pensavo di essere morto..." dice Ashard con poca voce "...che è successo?" Barron fa un gran sorriso "Ci hai sempre presi in giro... te già sapevi? anche i Guardiani sapevano?" Tinud non dice nulla resta nel suo angolino, Ashard scuote la testa "non capisco... di cosa parli?" Ashard prova a muoversi, ma non ci riesce, si sente legato al letto, come se avesse qualcisa infilato nella schiena. Il ragazzo pensa che durante la battaglia qualcuno l'ha colpito anche li, e guarda Barron senza capire, Barron si alza e si avvicina togliendo di colpo le coperte. Tinud guarda da un'altra parte, mentra Barron prende qualcosa e cerca di farlo vedere ad Ashard, il ragazzino sente come se gli stessero tirando qualcosa, ma non capisce sente le mani, le braccia e... e vede quello che Barron gli mostra, qualcosa di piumato, bianco candido... delle ali. Ashard sgrana gli occhi ed inizia ad urlare, Tinud fa un salto dallo spavento e Ashard cade giù dal letto, il ragazzino inzia ad agitarsi alle sue spalle le ali sbattono senza controllo, tutto quello che non è assicurato a qualcosa vola via e si infrange a terra. Sentendo il fracasso gli infermieri entrano nella staza e vedono Tinud rannicchiato in un angolo, Barron in piedi basito, Ashard che si agita e urla sotto il letto. Gli altri due ragazzi vengono buttati fuori dalla stanza mentre gli infermieri cercano di farmare Ashard.

Quando ormai è sera Daneb arriva con Anton e Alaya, il guardiano più giovane si avvicina con passo deciso a Barron e Tinud "Che è successo!?" Barron guardando in viso Daneb risponde senza problemi "Pensavo gli avrebbe fatto piacere sapere chi era... io..." "Te niente! Non dovevi! Non è compito tuo!" urla Daneb "Non ti rendi conto di che cosa ti trovi davanti! Tornate nelle vostre stanze e restateci fino a quando sarete dimessi!" Barron e Tinud annuiscono e se ne vanno, Anton passa vicino a Daneb ed entra nella stanza. Ashard è rannicchiato tra il letto e il muro "Ashard hai guadagnato la conoscenza del messaggero, ora siamo pronti per lo scontro con il messaggero oscuro..." Anton si rivolge al ragazzo con voce calma, Ashard invece non reagisce troppo bene "Che mi è successo! perchè ho queste cose!?" Daneb non capisce la domanda "Ashard sei il messaggero, dovresti essere pronto a comandare l'esercito delle terre libere" Ashard urla "Non so cosa faccio qui, ho fatto una battaglia e sono finito in ospedale e te mi dici che io dovrei comandare un'esercito!!! ma siete impazziti!!" Ashard si alza, le sue ali sono più grandi di quelle di un normale Shapha, in più il messaggero ha due ali più piccole posizionate all'altezza dei reni. Ashard guarda Anton "Voi sapevate qualcosa vero?! Ecco perchè ero protetto da due guardiani! perchè voi sapevate già qualcosa!" Anton "Pensavamo che il messaggero aquisisse da solo la conoscenza, come accadde sedici anni fa... si, noi sapevamo. Il consiglio ha tenuto nascosta la tua vera data di nascità, sei stato generato dagli dei nel ventre di tua madre, te non sei figlio di Dealon" "NOOOO!!" urla Ashard "...mio padre era un grande guardiano!" Daneb interviene "Ashard non parlare così! è tutto vero, papà era morto da tempo quando la mamma è rimasta incita di te, e non c'è stato nessun altro uomo". Ashard si guarda attorno imbestialito, nota la finestra e ci si scaglia contro, il ragazzo cade su un tetto e rotola nel viottolo accanto, un salto di una decina di metri che sembra non scalfire Ashard. Alaya guarda Anton "Ci penso io...", e la donna vola fuori dalla finestra rotta.

Ashard corre affannato per le vie strette lontano dalla folla della strada, improvvisamente un gruppo di soldati si avvicina a lui, il ragazzo non sa dove andare ed inizia a sperare che non lo vedano, i soldati sono sempre più vicini finchè non spuntano da dietro un'angolo, uno di loro guarda verso Ashard, il ragazzino è spaventato e furibondo però si accorge con stupore di una cosa; il militare non lo vede, si volta e prosegue la sua strada con gli altri, Ashard non comprende però ne approfitta e corre via. Dopo un pò di strada nei viottoli Ashard si trova di fronte alle mura, alte più di 15 metri, il ragazzo si guarda attorno per cercare un varco, poi improvvisamente si ricorda delle ali che ha guadagnato.
Alaya nel frattempo sorvola la città in cerca del messaggero, ha letto dei suoi poteri, e sa che può essere difficile se impara ad usarli, improvvisamente vede qualcosa vicino alle mura e si ferma in volo ad osservare. Ashard prende un bel respiro e si concentra sul bersaglio, la in alto, si da una spinta e le piccole ali battono due volte e il ragazzino si trova a metà strada, a quel punto le ali si spiegano e Ashard vola alto oltre le mura superandole di una distanza immensa per un'uomo, Alaya parte all'inseguimento e si rende conto che la cosa è molto dura. Ashard si rende conto di essere in volo e di non saper usare le ali, pochi secondi dopo si rende conto che sta cadendo come un fulmine verso terra. Da quell'altezza vede il fiume Ser, i boschi, addirittura le montagne lontane dove si trova Sefiro la città degli Shapha, poi il nulla, il ragazzo sviene nell'impatto con il terreno.

Daneb guarda Anton "Cosa facciamo adesso?" il guardiano anziano annuisce "Abbiamo giocato con forze più grandi di noi, ora sappiamo solo che i messaggeri ci sono, però non sappiamo dov'è il messaggero oscuro... questo non è bene" Daneb pensa poi riprende "Ma se Ashard ha reagito così, potrebbe essere successo lo stesso al messaggero oscuro" "Potrebbe..." risponde Anton "... ma potrebbe non essere così, le orde ultimamente erano ben organizzate, c'è una mente sopra di loro, con spie ben informate. Dobbiamo tenere segreto quello che è successo" Daneb annuisce.

Ashard apre gli occhi e si trova sopra un letto di foglie, si guarda attorno e vede qualcuno vicino ad un fuoco "Chi sei?" pronuncia il ragazzo, la persona vicino al fuoco si volta sorridente, è una donna alata... è Alaya "E' stata dura trovarti, quando ti sei messo a volare non ti vedevo più. I tuoi poteri sono già al massimo, ormai devi solo controllarli" Ashard si strofina le mani sul viso e si tira su "E chi ti dice che io li voglia?" Alaya mette qualche ramoscello nel fuoco, il sole è già basso e cielo è rosso "Ormai li hai, è un dono, a questo punto fossi in te li userei... c'è una guerra, usali per farla finire". Ashard annuisce "io volevo aiutare il mio popolo, ma ora... a me non piace comandare non voglio la responsabilità di un'esercito" Alaya sorride "Ashard, io ero una di quelli che voleva dirti subito chi eri, la nostra intenzione era di portarti al consiglio e di addestrarti da subito, ora saresti pronto", Ashard si avvicina al fuoco e si siede sistemando quelle ingombranti ali "Perchè non l'avete fatto... alla fine il mio dovere sarà quello di guidare l'esercito... che lo voglia o no" "Anton..." risponde Alaya "...Anton pensò che era meglio farti crescere in una famiglia vera, con problemi normali e non come un burattino del consiglio" Ashard guarda la Shapha "Te volevi un burattino?", la donna scuote la testa "Sono una guardiana, non ho il tempo per avere una famiglia, e ne avrei approfittato per farti da mamma" Ashard sorride "Davvero?" la donan annuisce "Allora finirò il mio addestramento, per difendere mia madre e anche te" Alaya sorride e abbraccia il ragazzo, poi lo guarda negli occhi "Ashard, ti porterò a Sefiro dove ti troverai tra esseri che ti comprenderanno di più..." "Tra gli Shapha?" risponde sorpreso il ragazzo "Si, li non ti sentirai diverso e ti insegneranno a volare e a combattere come un'essere alato" Ashard annuisce.

Anton con affianco Daneb esce dall'ospedale, improvvisamente un soldato arriva richiamando l'attenzione di Anton urlando il suo nome "Soldato calmati, dimmi qual'è il problema" il soldato non riprende neppure fiato "Signore le orde! sono fuori dalle mura!!" Daneb guarda di scatto Anton "Signore che sappiano già?!" Anton "Questo no lo so, ma il loro terribile tempismo mi turba molto, Guardiano Daneb, fa preparare i soldati, schierati sulle mura e alle porte... possiamo solo attendere ora".

3 commenti:

TURAMBAR ha detto...

matteo la spirale ti ha preso, il vortice ti ha sollevato ed ora vedremo dove ti porterà!

Anonimo ha detto...

ti ritieni distrutto?
Sei offeso?
ti vergogni?
o semplicemente non ti ritieni alla mia altezza?

Anonimo ha detto...

conturbante?
sedicente?
misterioso?
sembra la storia di un nuflaghz strano, quella di nayhefewehtz, un mio personaggio non ancora apparso, forse mi sorge una domanda, ma quanto è lunga tutta la vicenda? e poi lui sembra proprio un nuflaghz alato! tu ke ne dici matteo?

P.s rispondi sul mio blog.

Turambar