martedì 8 luglio 2008

L'Assalto ad Eron - Ep. 11

Mentre Sarthan si allontana, il soldato si mette a raccontare quello che è successo ad Eron...
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era un pomeriggio tranquillo, mi stavo esercitando con la spada nei campi. Improvvisamente abbiamo sentito delle urla, ci siamo fermati e subito un capo scuadra si è alzato in volo per capire cosa succedeva. E' stato un flash, l'ho visto roteare in aria e poi cadere giù, siamo corsi subito a vedere che cosa era succeso e l'abbiamo trovato a terra agonizzante con una freccia nell'ala. A quel punto il Comandante Solgar che era con noi mi ha ordinato di andare a dare l'allarme a Eron, mi sono alzato in volo e a quel punto ho visto un piccolo contingente uscire dal bosco, erano il Comandante Goron e i suoi uomini, alle loro spalle un nuvolo di ribelli, li superavano dieci a uno. Con un colpo d'ali mi sono lanciato verso Eron richiamando l'attenzione dei contadini. La cosa terribile è che i campi sono molto distanti da Eron, e i contadini non potevano raggiungere la città. Non ho mai volato così forte.
Arrivato in città mi sono diretto subito alla caserma per avvertire i Guardiani, il Comandante Karon ha ordinato subito di preparare tre linee difensive, dove metà dei soldati dovevano uscire subito.
Quattromila soldati uscirono dalle mura, io con i miei compagni sorvolavamo le truppe e vedevamo i ribelli avvicinarsi. In quel momento mi resi conto che gli uomini del Comandante Goron non c'erano più, ingoiati da quell'onda malefica. Le freccie iniziarono ad arrivare e, noi che potevamo ci alzammo di quota, una freccia mi ha colpito alla gamba e prima ancora che potessi rendermene conto sono stato travolto da un compagno e siamo precipitati.
Mi sono risvegliato qualche ora dopo, mi hanno detto che Eron era assediata. La battaglia è stata durissima; all'inizio il Comandante Goron ha fatto deviare i suoi uomini ed ha affrontato i ribelli. I racconti erano terribili, erano quaranta contro diecimila ribelli senza cuore. Il Comandante da solo non ha potuto nulla, i suoi soldati sono caduti in poco tempo, la sua agilità non è servita a nulla. Solgar e Karon hanno preso il comando delle truppe ed hanno attaccato i ribelli, a questo punto eravamo uno contro due, potevamo resistere, ma le armature di quei ribelli non erano normali, erano magiche, resistevano al doppio dei colpi dei nostri soldati che invece cadevano come mosche.
In serata solo mille soldati sono rientrati, i ribelli avevo lasciato il campo con molte meno perdite. Io alla fine ero il più sano dei feriti, e sono stato scelto per venire qui. Non so se ad Eron ci sono ancora i Guardiani, non so neppure se esiste più. Quando sono partito i Comandanti Karon e Solgar, e il Generale Arald erano vivi..>> lo Shapha inizia a piangere "...non voglio più fare la guerra...", Anton si volta e si dirige verso la porta, Olan si fa avanti "Anton... dobbiamo chiedere aiuto ai Farnint, numericamente possono essere decisivi" Anton si ferma a riflettere "e chi difenderà le terre del sud?" Galoyar grugnisce "Anton non ha tutti i torti, potremmo chiedere ai volatili di Sefiro, senza offesa" guardando Olan che fa un cenno con il capo. Anton "Il male è qui, lo sento forte e le terre nere attendono solo un nostro passo falso", Galoyar scuote la testa "Il messaggero oscuro è qui? Non può essere, il Guardiano della luce non si è rivelato, il ragazzo non fa nulla!!" "Dobbiamo pazientare, il giorno che si rivelerà sarà veramente la fine" replica Anton.

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